Questa mattina è stata conclusa l’ultima delle 18 pile in cemento armato alte circa 40 metri che sorreggeranno il nuovo Ponte Morandi di Genova: il risultato eccezionale avvenuto in soli 8 mesi – dopo che finalmente si sono sbloccati i lavori dopo le lunghe fasi di indagine iniziali a seguito del crollo tragico del 14 agosto 2018 – è stato raggiunto grazie alla joint venture “PerGenova” tra Fincantieri e Salini Impregilo. Il nuovo ponte ha visto la prima fase di fondazione lo scorso 25 giugno 2019 e da allora le tappe previste sono state tutte bruciate provando a recuperare quel tempo occupato da indagini e sovrastrutture burocratiche: «E’ un’opera unica per componente innovativa e sostenibile, tempi di realizzazione, pressione dell’opinione pubblica, attenzione a qualità e sicurezza, e naturalmente la sua stessa ragion d’essere» ha spiegato soddisfatto l’ad di Salini Impregilo, Pietro Salini. Per la fine dei lavori sulla parte verticale del nuovo viadotto sul Polcevera, nella tragica zona dove sono morte 43 persone ormai un anno e mezzo fa, sono giunti oltre a Salini anche i due Commissari alla Ricostruzione ed Emergenza, Marco Bucci e Giovanni Toti per poter assistere alle 18 pile completate e costruite appieno. Come ben spiega Repubblica Genova, «La sezione delle pile ha una forma ad ellisse senza angoli netti, permettendo alla luce di scivolare sulla superficie mitigando l’impatto visivo e la presenza nel contesto urbano di questi giganti. Su di essi poggia l’impalcato».
PONTE MORANDI, SALINI “SERVE INVESTIRE DI PIÙ IN ITALIA”
Per il sindaco di Genova nonché Commissario alla Ricostruzione Marco Bucci il risultato raggiunto oggi è straordinario: «Un momento simbolico, la prima gettata è stata il 25 giugno, ce l’abbiamo fatta in 8 mesi. Voglio dire grazie a chi ha lavorato per Genova». Il n.1 per la ricostruzione del nuovo Ponte Morandi spiega poi di aver visto in prima persona la capacità di fare le cose «e l’orgoglio di essere parte di un grande lavoro». Per quanto riguarda la scelta del nuovo nome, Bucci annuncia «faremo un bando, una richiesta di suggerimenti. Ma ora pensiamo agli impalcati, ai predal, a tutte le cose da fare». Nei giorni scorsi i giudici hanno escluso un’azienda per una interdittiva antimafia, ma questo non ha rallentato i lavori pur essendoci una gestione commissariale che aiuta ad alleggerire le ingombranti sovrastrutture della burocrazia: «è una dimostrazione che i controlli funzionano» spiega il sindaco, sorretto dal Governatore Toti «È un esempio di buon senso per una città e un quartiere che hanno saputo reagire. Ma in questa città arriveranno nei prossimi anni tanti cantieri e investimenti. Centinaia di milioni che cambieranno la faccia di questa cittá». Ha poi preso parola ancora Salini che ha rilanciato il “Progetto Italia” per l’edilizia, sottolineando l’esempio dell’azienda Cossi salvata dalla difficoltà e integrata nel cantiere del ponte: spazio infine ad un piccolo ma importante “boccone amaro” da dover mandar giù «è un peccato che un’azienda come la nostra debba fare il 93% del fatturato all’estero perché in Italia non c’é abbastanza da fare: è un orgoglio lavorare qui. A Genova c’è tanto buon senso», conclude l’ad di Salini Impregilo.