La Gran Bretagna ha reso noti in queste ore i requisiti per i cittadini stranieri che vorranno trasferirsi nel Regno Unito nei prossimi mesi. Le nuove norme post-Brexit prevedono che il visto non verrà concesso a chi non sa parlare inglese e non è sufficientemente qualificato. Inoltre, sarà previsto un sistema a punti che valuterà le competenze dei richiedenti il visto, e darà precedenza a chi si trasferirà già con un’offerta di lavoro o accademica in tasca. Verrà data una corsia preferenziali a scienziati, ingegneri ed accademici. Ad elencare oggi i dettagli della riforma è stata la ministra dell’interno Priti Patel, novità che di fatto sbarrano la strada a coloro che non sanno la lingua, e agli immigrati a bassa qualificazione. Fino ad ora erano molti quelli che si trasferivano in Gran Bretagna per imparare l’inglese, lavorando nei fast food o come lavapiatti, una figura destinata a scomparire con i nuovi regolamenti.
GRAN BRETAGNA CHIUDE FRONTIERE: “NEL REGNO UNITO SOLO I MIGLIORI E I PIU’ BRILLANTI”
Per avere il visto bisognerà ottenere almeno 70 punti, e i punteggi saranno attributi secondo le voci elencate sopra e soltanto a chi avrà in mano delle offerte di lavoro da 25mila sterline in su. Come riferisce il sito del Guardian, inoltre, non verranno più accettate alla frontiera carte d’identità di paesi come Francia e Italia, in quanto, secondo il quotidiano, si punterà ad evitare che lavoratori non provenienti dall’Unione Europea, ingannino il sistema con carte d’identità falsificate. Come riferisce il ministro Patel, lo scopo di questa epocale riforma è riprendere “il pieno controllo” delle frontiere “per la prima volta in decenni” ed eliminare “un sistema migratorio distorto dalla libertà di circolazione europea”. Le novità entreranno in vigore fra meno di un anno, precisamente dal primo gennaio del 2021, e fino a quella data proseguirà il sistema di libera circolazione per i cittadini Ue. “La cosa giusta è che le persone parlino inglese prima di venire nel nostro Paese – ha continuato Patel – e che abbiano un percorso sponsorizzato, attraverso un lavoro o un’istituzione accademica. Il sistema garantirà che potranno venire nel Regno Unito solo i migliori e più brillanti“.