La Procura sarebbe pronta ad aprire un’indagine a seguito dei cori intonati ieri dai tifosi del Brescia (“Napoletani coronavirus”), in occasione della sfida contro il Napoli di campionato. Gli ispettori federali presenti allo stadio Rigamonti avrebbero infatti notato i cori in questione, di conseguenza non è da escludere un procedimento disciplinare nei confronti degli ultras delle Rondinelle. Un episodio che è stato fortemente condannato quest’oggi dal Giornale di Brescia, che a riguardo ha scritto: “intorno alla metà della ripresa dal cuore del tifo del Brescia si è levato il coro «Napoletano coronavirus» che è proseguito praticamente ininterrotto per una decina di minuti abbondanti”. Ovviamente “napoletani coronavirus” è solo l’ultimo degli insulti riservati dai tifosi lombardi a quelli partenopei, visto che in precedenza era stato intonato il classico repertorio di «Vesuvio lavali col fuoco», a «Siete la vergogna d’Italia». Inoltre, sempre in base a quanto riferisce il quotidiano bresciano, si sarebbero registrati attimi di tensione in Gradinata Alta, dove alcuni tifosi del Napoli, all’esultanza sul gol del momentaneo uno a uno, sarebbero stati spintonati dai supporters avversari. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
“NAPOLETANI COROVINARUS”, CORI SHOCK DURANTE BRESCIA-NAPOLI:
“Napoletani Coronavirus” così recita un coro dei tifosi di casa durante Brescia Napoli e il web giustamente si indigna. Continuano le polemiche attorno alla psicosi per il virus arrivato dall’oriente anche in Italia. Inaccettabile che in una partita di calcio, per giunta giocata vicino a dove c’è una preoccupazione seria di epidemia, si trovi la voglia di offendere una città e i suoi cittadini. Oltre ad essere prive di senso logico queste parole sono del tutto estranee al contesto calcistico. Fin troppo spesso, purtroppo, gli stadi sono diventati campi di dissertazione politica, di offesa del diverso e persino di ingiuria nei confronti di connazionali. Sembra una guerra tra bande e di fronte a questi gesti l’unica cosa che viene naturale è alzare le mani, chiudere le valigie e andare via. Perché in fondo con chi non usa, o meglio non ha, l’intelligenza necessaria per capire certe cose rimane impossibile anche solo scendere a patti.
“Napoletani Coronavirus”, lo scivolone di Vittorio Feltri
In un clima tutt’altro che disteso per il Coronavirus si trova anche il tempo per fare ironia allo stadio. E se qualche giorno fa al centro della polemica era finito Gigi Buffon, per una battuta fuori luogo ripresa da uno smartphone, oggi al centro della contesa c’è Vittorio Feltri. Il noto giornalista è notoriamente bergamasco e in un momento difficile per i suoi concittadini ha deciso di tirare fuori un tweet finito al centro delle polemiche: “Da lombardo devo ammettere che invidio i napoletani, che hanno avuto solo il colera una roba piccola in confronto al Coronavirus”. In un momento di allarme come questo forse sarebbe meglio rimanere compatti e cercare di evitare di fare ironia su argomenti così delicati. Il post del giornalista ha ricevuto da un lato consenso, oltre mille i like, ma anche tante risposte negative.
Il tweet di Vittorio Feltri
Da Lombardo devo ammettere che invidio i napoletani che hanno avuto solo il colera, roba piccola in confronto al Corona.
— Vittorio Feltri (@vfeltri) February 21, 2020