La cantante britannica Duffy, divenuta famosa in Italia per la sua canzone Mercy (con l’album Rockferry ha vinto un Grammy come Miglior album pop), ha raccontato il dramma vissuto pochi anni fa: la 35enne è stata rapita, narcotizzata, violentata e poi tenuta prigioniera per diversi giorni. Amy Ann Duffy lo ha annunciato attraverso un lungo quanto struggente post pubblicato su Instagram: “Potete solo immaginare – scrive la cantante sul social fotografico – quante volte io abbia pensato di scrivere tutto questo. Il modo in cui avrei dovuto scriverlo, come mi sarei sentita dopo. Ebbene, non sono totalmente sicura che questo sia il momento giusto e se davvero possa rappresentare una liberazione per me parlarne. Non riesco a spiegarlo”. Duffy è sparita quasi all’improvviso, e di lei, ad un certo punto, non si è saputo più nulla: “Molti di voi si sono chiesti cosa mi fosse successo – ha scritto a riguardo – perché fossi sparita e dove fossi andata. Un giornalista mi ha contattato, è riuscito a trovare il modo per raggiungermi e io gli ho raccontato tutto la scorsa estate. Lui è stato gentile ed è stato così incredibile alla fine riuscire a parlarne. La verità è (e per favore credetemi, adesso sto bene e al sicuro) che sono stata narcotizzata, stuprata e tenuta prigioniera per alcuni giorni”.
DUFFY: “NON HO ESPRESSO IL MIO DOLORE CON LA VOCE PERCHE’…”
La cantante ha raccontato di quanto sia stato difficile riprendersi dopo il terribile trauma subito: “Non esiste un modo leggero per dirlo. Ma posso dirvi che nell’ultimo decennio, per centinaia e centinaia di giorni mi sono impegnata per ritrovare la luce nel mio cuore e adesso il sole splende di nuovo”. A chi potrebbe domandarsi come mai Duffy non abbia comunicato a voce, di persona, il suo trauma, continuando quindi a cantare, ha replicato così la stessa: “È che non volevo mostrare al mondo la tristezza nei miei occhi. Mi sono chiesta: come posso cantare col cuore se è spezzato? E alla fine si è aggiustato”. La 35enne originaria del Galles ha quindi aggiunto e concluso il suo intervento scrivendo: “Se avete delle domande, mi piacerebbe rispondervi durante le interviste, se riesco. Provo un amore sacro e una sincera gratitudine per la vostra gentilezza in questi anni. Siete stati miei amici e voglio ringraziarvi per questo”.