Dori Ghezzi è una delle amiche e colleghe che più sono state vicine a Mia Martini dall’inizio alla fine della sua carriera. Questa sera, Dori si distingue come ospite d’eccezione del docufilm Mia Martini, fammi sentire bella, in onda a partire dalle 21.20 su Rai3. Tantissimi gli aneddoti raccontati dalla sua viva voce nel corso del documentario, a cominciare dal momento in cui si sono conosciute. O meglio: in cui lei ha conosciuto Mia. Il loro primo incontro avvenne alla fine degli anni Sessanta, ancora prima che lei entrasse in Ricordi. “Mimì”, racconta Dori, “bazzicava gli studi Durium, la mia prima casa discografica. La vidi un giorno lì al pianoforte e mi colpì subito. Chiesi: ‘Chi è?’. Mi risposero: ‘Mimì Bertè’. Allora non aveva ancora conosciuto Crocetta (Alberico, l’inventore del Piper, n.d.r.), colui che le fece cambiare nome”. In seguito parla di quella volta sull’aereo, in cui loro e diverse altre cantanti vennero divise in prima casse ed economy a seconda del loro presunto ‘prestigio’. A Mimì fu riservato il trattamento peggiore. “A quel punto”, fa sapere Dori, “minacciai di scendere dall’aereo”. Fu solo grazie alla sua solidarietà, che le cose si risolsero per il meglio. (agg. di Rossella Pastore)
Il docufilm che ripercorre la sua vita
L’amicizia fra Dori Ghezzi e Mia Martini nasce nell’89, grazie al Festival di Saremo. Anche se le due avevano già avuto modo di incontrarsi prima di quel momento, sarà solo all’Ariston che riusciranno a scoprire i molteplici punti in comune. “La ricordo addirittura agli inizi quando incominciò a incidere per la Durium”, racconta la Ghezzi a Universo di Mimì, “la mia prima etichetta discografica. L’ho incontrata per la prima volta in uno studio. Un ufficio dove c’erano un pianoforte e lei, che era seduta intenta a suonare e cantare. Era una ragazzina appena diciannovenne”. Il ricordo della cantante scomparsa verrà sottolineato su Rai 3 questa sera, giovedì 27 febbraio 2020, grazie al docu-film Mia Martini: Fammi sentire bella. La Ghezzi ripercorrerà così il periodo vissuto a Pausania, in Sardegna, quando la Martini verrà incarcerata e continuerà a cantare anche dall’interno della sua cella. Poi si rivedranno a Sanremo in The World: “In quel tour ci siamo divertite tantissimo e ho avuto anche la possibilità di assistere a questo bellissimo duetto con una Mimì [e con Enzo Jannacci, ndr] che ha toccato una delle punte più alte delle sue grandi doti interpretative”. Di ricordi ce ne sono tanti e la Ghezzi conserva nel cuore un momento in particolare, quando con Fabrizio De Andrè e Ivano Fossati, quest’ultimo per fare una sorpresa per la collega, si ritroveranno ad ascoltare le incisioni della Martini per un pomeriggio intero. “Restammo profondamente affascinati dal suo particolare modo di ridare forma a delle vere e proprie perle della canzone d’autore“, racconta, “Fabrizio e io ci siamo commossi ascoltando la sua versione di Hotel Supramonte e Ivano le ha detto che era la più grande interprete italiana e che con la sua voce era capace di dipingere dei veri e propri quadri“.
Dori Ghezzi, quando si perde una grande amica
Dori Ghezzi non può che pensare di aver perso una grande amica con la scomparsa di Mia Martini. Il pubblico italiano avrà di certo dovuto dire addio ad una delle voci più spettacolari del nostro panorama musicali, ma l’icona del cantautorato femminile del passato e del presente ha dovuto fare i conti con un vuoto diverso. “Mi manca la sua fragorosa risata“, confessa a Universo di Mimì. Sarà proprio la Ghezzi del resto ad affibbiare a Mimì uno degli appellativi con cui viene ricordata ancora oggi: La Anna Magnani della canzone. A dimostrazione che l’amicizia fra la Ghezzi e la Martini fosse più che profonda ci sono anche alcuni ricordi di Loredana Bertè. In un’intervista a Il Fatto Quotidiano, la rocker infatti ha parlato di uno dei suoi periodi più bui, legato proprio alla morte, ancora misteriosa, della sorella maggiore. “Mi chiusi in casa”, ha detto Loredana, “tre anni a guardare un soffitto. Ne uscii grazie a De Andrè“, quest’ultimo conosciuto proprio grazie al suo legame con la Ghezzi. “Ero stata testimone del suo innamoramento per Fabrizio durante un mese torinese ai tempi del Quartetto Cetra”, continua. Così sarà logico per la Bertè chiedere al cantautore il permesso di usare uno dei versi della sua La domenica delle salme per creare l’album Pettirosso da combattimento, un omaggio della sorella a Mimì.