Le piccole ospiti della Repubblica delle Donne sono arrivate in studio. Nella puntata di questa sera, 26 febbraio 2020, nel dibattito con le piccole donne si è parlato della figlia di Chiambretti, Margherita. Tra papà e figlia c’è stato un botta e risposta molto divertente sulla questione Principe Azzurro. Un dibattito molto interessante che ha dimostrato quanto le piccole donne siano già molto avanti sulla faccenda. Lo stesso Chiambretti si è aperto con il suo pubblico, raccontando un aneddoto legato a sua figlia Margherita di 8 anni. I due hanno già avuto la famosa chiacchierata sul Principe Azzurro e il conduttore ha spiegato di aver dato dei consigli molto interessanti alla sua bambina: “Nella vita reale devi cercare il principe azzurro che c’è in te e non devi mai dipendere dagli altri”. Con un consiglio così importante e saggio, immaginiamo che la piccola Margherita sarà una donna indipendente e determinata grazie a papà Chiambretti.
Piero Chiambretti e il Principe Azzurro: “Ecco cosa ho consigliato a mia figlia”
Alla prima domanda di Chiambretti: “Le fiabe ci sono da sempre, ma secondo voi nel 2020 è giusto che la prima cosa che i bambini imparano è che il primo obiettivo è trovare un principe azzurro che li sistemi”. C’è una delle piccole ospiti che dice: “Il primo obiettivo non è avere un principe. Posso farmi una vita da me”. Allora il conduttore della Repubblica delle Donne chiede se credono al principe azzurro. La risposta è ovviamente sì: “Ma alle fiabe certe volte no”. Allora come lo immaginano questo principe azzurro, si chiede Chiambretti. La risposta arriva subito: “Alto, moro e boh, il carattere come viene”. Lui allora scherza: “Sono io”. Poi continua ad indagare sulla questione: “A mia figlia, ho una bambina di 8 anni, ho spiegato che il principe azzurro è un sogno, un favola, ma nella vita deve trovare il principe azzurro dentro di sè”. Allora poi chiede alle piccole ospiti: “Dove si trova quindi secondo voi il principe azzurro, al supermercato?” E qui arriva la risposta che meno si aspettava: “Anche!”