Naike Rivelli si schiera al fianco di Vittorio Sgarbi dopo lo scontro tra il critico d’arte e Barbara D’Urso nell’ultima puntata di “Live Non è la D’Urso”. La figlia di Ornella Muti, peraltro in lutto per la morte del genero Andrea Longhi, ieri ha pubblicato su Instagram un post in cui commenta la vicenda esprimendo il suo punto di vista. Una riflessione sopra le righe, non l’unica del resto a cui ci ha abituato negli ultimi anni. «Incredibile come in TV i conduttori, o meglio come ormai si sentono, i “padroni” delle trasmissioni, possono trattare ogni tipo di argomento a loro piacimento, invitando ospiti in tv permettendogli di sputtanare il prossimo», comincia Naike Rivelli. Poi arriva al punto della questione: «E poi… quando si ritrovano nel centro del mirino di argomenti molto attuali, interessanti e importanti da approfondire, vanno fuori di testa». Il riferimento è alla reazione di Barbara D’Urso all’affermazione di Vittorio Sgarbi, il quale aveva dichiarato che Stella Manente le era stata raccomandata da Silvio Berlusconi.
NAIKE RIVELLI VS BARBARA D’URSO “VITTORIO SGARBI UN MITO”
Ma il tema delle raccomandazioni è evidentemente molto caro a Naike Rivelli, che infatti ha scritto: «Perché non si può parlare di Raccomandati e Raccomandazioni?! Non è qualcosa di importante? Perché vengono invitate certe persone in tv? Perché non APPROFONDIRE…?». Non mancano riferimenti ad alcuni ospiti di Barbara D’Urso, anche se la figlia di Ornella Muti fa apertamente il nome solo di uno, Luigi Mario Favoloso, protagonista di una battaglia – anche legale – con l’ex fidanzata Nina Moric. «Meglio parlare di Luigi Favoloso? Meglio vedere una soubrette che finge di farsi cadere la bretella in diretta? Meglio invitare donne con gravi problematiche emotive in tv per fare audience?». E quindi Naike Rivelli conclude un suo post rivolgendosi direttamente a Vittorio Sgarbi (che intanto ha provato a far pace con la conduttrice) per fargli i suoi complimenti: «Una standing Ovation a Vittorio Sgarbi che non ha paura di niente e nessuno! Sei un mito!».