Gli automobilisti italiani devono mettere in conto tra le varie spese relative alla gestione della propria vettura pure quelle delle polizze Rc Auto più alte di tutta Europa: non si tratta di una novità dato che negli ultimi anni da alcune indagine era emerso il netto divario esistente tra i premi nostrani e la media del resto del Vecchio Continente. Ma se i precedenti rapporti stilati da Eurostat dicono il vero e pure gli ultimi hanno confermato tale trend o meglio il fatto che in Italia la spesa per la polizza continui a essere record in Europa, allora ci si domanda a cosa sia dovuta questa sorta di anomalia e quali ne possano essere le cause. A tal proposito una risposta la prova a dare grazie al suo appuntamento quotidiano con DataRoom la giornalista Milena Gabanelli che, con dati e cifre puntuali, sembra puntare il dito contro i livelli di delinquenza nel nostro Paese dovuti alle continue truffe: “La delinquenza ha un prezzo” spiega la giornalista che ricorda come il livello della Rc Auto in Italia sia di 100 euro più elevato e per giunta si tratterebbe di un dato pure confortante dato che in passato il divario si attestava attorno ai 200 euro. Stando infatti a quanto rivelato dall’ultimo rapporto dell’Ivass (Istituto di Vigilanza per le Assicurazioni, una sorta di “authority” del settore), i costi sarebbero la diretta conseguenza del ricarico imposto dalle compagnie che provano a difendersi da trucchi e truffe.
POLIZZE RC AUTO PIU’ ALTE D’EUROPA: ECCO I MOTIVI
4,2 miliardi di euro: a tanto ammonta il conto per il nostro Paese a fronte di oltre 42 milioni di vetture assicurate: una delle motivazioni principali ovviamente è anche l’elevato numero di sinistri reali, spesso causati da strade e vie di comunicazioni in pessimo stato, ma gran parte è imputabile appunto alle suddette truffe e frodi che finiscono per pesare sulla collettività e penalizzando i contribuenti onesti. La Gabanelli parla di un vero e proprio sistema “a basso rischio giudiziario” in cui, come nel caso del clan Contini di Napoli, vengono coinvolti professionisti del settore, medici che si occupano di redarre referti farlocchi, finti testimoni e così via, tutti a libro paga per questi servigi delle organizzazioni camorristiche con tanto di prezzario. Per questo i cittadini partenopei pagano le polizze più alte della penisola: non solo dato che casi simili si registrano, seppure isolati, in altre città del sud come ad Avellino da cui proviene la paradossale storia di un pedone investito sei volte nell’arco… di un solo minuto e che pure ha ottenuto altrettanti risarcimenti. La conseguenza è che le compagnie assicurative poi devono rivolgersi alla giustizia, “ingolfando” ancora di più una macchina che già è farraginosa di suo. È pur vero che sono in aumento i casi di sinistri potenzialmente fraudolenti che non vengono liquidati ma il rischio truffa resta alto con percentuali che nel meridione arrivano al 37%. Infine si accenna pure al caso della Rete con siti che stipulano polizze false su veicoli non assicurati, per un… giro di affari di circa 4 milioni di euro e che utilizza i dati di ignari clienti (sia quelli personali sia del mezzo assicurato) per dare vita a false identità mentre il truffato rischia di incorrere in pesantissime sanzioni.