Romano Fenati ha vissuto un inizio di 2020 non facile: infatti nei giorni scorsi in Qatar si è preso l’influenza e ha dovuto fare il tampone, che ha però smentito che si potesse trattare di Coronavirus. Resta il fatto che l’influenza lo ha costretto a letto, limitandolo fortemente nell’ultima sessione di test della Moto3 prima dell’inizio del Motomondiale, che per questa categoria sarà regolarmente domenica a Losail proprio perché la Moto3 – al pari della Moto2 – si trova già in Qatar a seguito dei test. Romano Fenati è comunque molto atteso, anche perché comincerà una nuova avventura in sella ad una Husqvarna: “Ho ottime sensazioni, essendoci molto margine per crescere è positivo”, ha raccontato il pilota ascolano alla Gazzetta dello Sport. Fenati descrive le differenze tra la sua nuova Husqvarna e la Honda: “Il motore è più aggressivo nell’erogazione e in frenata devi essere più dolce. Qui ho quello che mi serve per fare bene e devo sfruttarlo”. Romano Fenati sembra avere le idee molto chiare: “Dal 2019 ho voltato pagina, senza avere ricadute. Quest’anno è un libro nuovo da scrivere”. Il marchigiano correrà nel team di Max Biaggi: “Ha esperienza, sa come si vince e i suoi consigli vanno sfruttati. Io sono qui per assorbire tutto da lui”.
ROMANO FENATI SI RACCONTA
Romano Fenati però ripartirà ancora dalla Moto3: non sarà comunque un problema, perché “il ritorno ufficiale di Husqvarna apre a tanto sviluppo”. Con Aron Canet il Max Racing Team ha già sfiorato il titolo, naturalmente Fenati spera di poter completare l’opera ma resta cauto: “Devo procedere passo dopo passo, ma mi piacerebbe vincere il titolo prima della fine. Mi aspetto di lottare per la Top 5 in tutti i Gran Premi e a quel punto…”. Di certo Romano Fenati dovrà migliorare nella lotta nelle gare di gruppo, che egli stesso identifica come il suo punto debole. Potrebbe aiutarlo continuare a collaborare con il negozio di ferramenta di famiglia: “Mi piace non perdere il contatto con la realtà e odio chi si monta la testa. Stare dietro un bancone mi dà una dimensione di semplicità che voglio conservare”. Il rischio è quello di vivere tra i rimpianti, per una carriera iniziata da potenziale fenomeno e mai sbocciata del tutto, con la squalifica del 2018 come punto più basso. Romano Fenati però chiarisce: “Niente rimpianti. La verità su questi anni la conosco e la tengo per me. L’unica sfida che ho è con me stesso. Ognuno di noi fa qualcosa di unico e speciale a modo proprio: so perché non sono ancora giunto al top, ma sto lavorando per arrivarci”.