Un retroscena storico che, seppur a distanza di anni dal suo mancato accadimento, conserva in sé del clamoroso: Adolf Hitler pensò al rapimento del Papa. Il pontefice di quel periodo, Pio XII (noto anche come Papa Pacelli), era finito nel mirino del Führer, come rivela il settimanale “Famiglia Cristiana”, che nelle scorse settimane ha pubblicato un’anticipazione del manoscritto “Il Vaticano nella tormenta” di Cesare Catananti (edizioni San Paolo), al cui interno viene narrata una delle spy stories più incredibili (e celate) di tutte le epoche, andata in scena durante la Seconda Guerra Mondiale. Il libro, scritto sulla base di molti documenti inediti, custoditi all’interno dell’archivio della Gendarmeria Pontificia, rivela l’esistenza di un piano segreto teso a proteggere la Santa Sede e papa Pio XII qualora il regime nazista avesse tentato di sequestrarlo. Non solo: il Vaticano manifestò la propria solidarietà e vicinanza a tutti gli ebrei perseguitati e ai rifugiati di guerra alleati, nascondendoli dai tedeschi al fine di evitare la loro uccisione. Hitler, tuttavia, che non aveva escluso la deportazione dei cattolici tedeschi, sognava l’invasione di quel territorio, grande appena 44 ettari, e di rapire il Papa.
ADOLF HITLER VOLEVA RAPIRE IL PAPA: C’ERA IL PIANO
Tuttavia, il Führer non fu molto accorto nel tenere segreto questo suo proposito, dal momento che la voce, impreziosita da alcuni particolari imprescindibili per pianificare una strategia difensiva, giunse dritta dritta in Vaticano per mezzo dell’ambasciatore inglese Francis D’Arcy Osborne; quest’ultimo, in particolare, riferì che la strategia tedesca consisteva nel prelevamento di Papa Pio XII e nel suo successivo trasferimento nella città di Monaco di Baviera, sottolineando al tempo stesso la disponibilità degli Alleati a inviare un commando per sottrarlo dalle grinfie dei nazisti. Fortunatamente, avverbio utilizzato non a caso, considerata l’innegabile disparità in termini di arsenale a disposizione rispettivamente della Germania e del Vaticano, quel piano non fu mai attuato. Qualora ciò fosse avvenuto, però, il Papa era pronto a nascondersi nella torre dei Venti, ricca di passaggi segreti e nascondigli, fino al cessato allarme. Ammesso che la roccaforte dello Stato pontificio resistesse all’assalto teutonico, dal momento che l’esercito a sua disposizione constava di appena duecento unità, con armi non propriamente all’altezza della situazione, per ricorrere a un eufemismo. Tra queste, infatti, figuravano addirittura gli idranti dei vigili del fuoco.