L’Italia è ferma anche sul fronte concorsi pubblici: i bandi ci sono ma mancano lo svolgimento di prove scritte e preselettive, ma la speranza è che questa sospensione (e dunque questo contagio globale) non duri ancora per molto, in modo da ricominciare a vivere (e lavorare) come se non meglio di prima. Sta passando dunque quasi sottotraccia l’arrivo nel mese di aprile del concorso pubblico tra i più attesi nel mondo della PA e che riguarda il settore scuola: come definito dal Decreto Milleproroghe, entro il 30 aprile 2020 dovrà essere pubblicato il bando di concorso per reclutare 25mila docenti nella scuola secondaria di primo grado e di secondo. Non solo, grazie all’ok del Mef il Ministero dell’Istruzione potrà poi procedere con ulteriori concorsi pubblici per altri 24mila posti di docenti e sostegno: ricordiamo che per il maxi concorso nella scuola, i principali requisiti già stabiliti sono i seguenti. «Titolo di accesso alla specifica classe di concorso unitamente a titolo di abilitazione all’insegnamento per diverso grado o classe di concorso, o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia»; abilitazione alla classe di concorso specifica e infine «titolo di accesso alla specifica classe di concorso o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia, congiuntamente al possesso dei 24 CFU/CFA di cui all’articolo 1, comma 181, lettera b), numero 2.1 della Legge», come riporta il focus di Pmi.it.
RINVII CONCORSI PER CORONAVIRUS
I bandi dei concorsi pubblici escono regolarmente in Gazzetta ufficiale ma il vero problema sono le prove saltate, i rinvii delle scadenze, la scarsa disponibilità di “confronto con il pubblico” di una Pubblica amministrazione “costretta” ora anche per decreto allo smart working laddove possibile. L’emergenza Coronavirus travolge dunque non solo il sistema scolastico, con la chiusura di tutti gli istituti fino a metà marzo (ma con possibile estensione ad inizio aprile) ma anche il settore dei concorsi e servizi pubblici: la Ministra della PA Fabiana Dadone al Messaggero ha spiegato come al momento l’impatto dell’epidemia sulle prove non è da sottovalutare, «Per ora sono previste piccole dilazioni nei calendari, prove solo laddove strettamente necessario. Ovviamente dipenderà tutto dall’evoluzione della situazione, sicuramente è inutile e controproducente sminuire i rischi. Per il resto, un riassetto organizzativo delle prove stesse non comporterà grossi disagi». Per questo motivo sono allo studio immediate misure per provare a far fronte all’emergenza, tra cui «contiamo di tornare a una situazione di normalità nel più breve tempo possibile. In cantiere, però, abbiamo l’implementazione di nuove modalità di svolgimento dei concorsi per ridurne la durata e rendere più snelle le procedure selettive» conclude la Ministra Dadone.
CONCORSI PUBBLICI, LE DECISIONI DI TORINO E CAMPANIA
E così dopo che nelle scorse settimane sono stati tutti rinviati o sospesi i concorsi pubblici a Roma Capitale con lo stop alle prove scritte e orali, le decisioni si allargano a macchia d’olio in tutto il Paese, seppur con indicazioni e decisioni diverse. Questa mattina, la prima di effettiva validità del nuovo Decreto con le misure anti-contagio, il Comune di Torino ha deciso di rinviare tutti i concorsi pubblici: rimandate a giugno le prove preselettive per Istruttore Amministrativo e Dirigente, che avrebbero dovuto tenersi nei prossimi giorni. Spiega la nota di Palazzo Civico «decisione presa è stata presa per adeguare i livelli di sicurezza e prevenzione a salvaguardia della salute pubblica e per non precludere la possibilità di partecipare alle prove ai candidati che risiedono nella zone maggiormente interessate dall’epidemia Coronavirus». Le nuove prove si terranno il 9,10 e 11 giugno prossimo per i 100 posti da Istruttore Amministrativo, per i quali concorrono 14.455 persone; il 18 giugno si terranno invece le prove per il bando da 12 posti di Dirigente (1070 aspiranti concorsuali). In Campania invece il Presidente De Luca conferma la validità e l’apertura dei concorsi pubblici: «Sono in atto due concorsi che erano partiti prima dell’esplosione dell’emergenza: un concorso che riguarda il piano del lavoro della Regione per 10 mila giovani da occupare in 250 comuni e che si concluderà credo nella giornata di oggi e un secondo concorso per 650 assunzioni nei centri per l’impiego», spiega il presidente della Regione Campania questa mattina su Rai Radio1. De Luca poi conclude, «Abbiamo adottato tutte le misure necessarie: abbiamo distanziato i banchi, abbiamo collocato distributori di disinfettante. Quel minimo di attenzione e di prudenza. A maggior ragione stiamo mandando avanti i concorsi che riguardano l’aera sanitaria. La nostra linea: Nessun panico ma estremo rigore e attenzione».