E’ la notte tra il 4 e il 5 marzo di 38 anni fa. Da quasi una settimana John Belushi, all’apice del successo della sua carriera cinematografica, 33 anni, si è sistemato nell’usuale bungalow che affitta solitamente presso l’Hotel Chateau Marmont di Los Angeles, meta preferita delle star di Hollywood e della musica rock. Quella sera invita gli amici Robert De Niro e Robert Williams perché, dice loro, ha voglia di fare un po’ di festa. Il primo ad arrivare è il protagonista di Taxi Driver, ma se ne va quasi subito per lo squallido ambiente che trova nel bungalow. Cartoni di pizza ovunque, bottiglie di vino sul pavimento, biancheria sporca sparsa in giro e cocaina sul tavolino. Uno schifo. Dirà poi che più che mancanza di pulizia il bungalow sembrava fosse stato distrutto da una rabbia selvaggia. Poche ore dopo torna con Robin Williams, ma anche lui rimane disgustato e i due se ne vanno. La mattina verso mezzogiorno la guardia del corpo trova Belushi nel bungalow, senza vita.
OVERDOSE DI COCAINA E EROINA
Viene da chiedersi: se i due amici amici fossero rimasti, avessero cercato di farlo ragionare gli avrebbero salvato la vita, invece di andarsene via lavandosene le mani? Questa e altre storie sono contenute nel libro in uscita dedicato alle ultime opere del protagonista dei Blues Brothers, ‘The Castle on Sunset: Life, Death, Love, Art, and Scandal at Hollywood’s Chateau’ dello scrittore Shawn Levy. De Niro seppe la notizia dalla televisione, telefonò immediatamente al direttore dell’hotel chiedendo dove fosse Belushi. Gli vennee riposto che cera un problema. “Sta male?”, chiese De Niro. “No è morto”, si sentì rispondere. Attaccò il telefono e scoppiò a piangere. In seguito si venne a sapere che Belushi era morto per una overdose di cocaina e eroina, iniettatagli da Cathy Smith, una cantante rock. La donna si giustificò dicendo che era completamente ubriaca e non si rendeva conto della gravità della dose. Perseguitata dalla giustizia scappò all’estero per tornare in America quattro anni dopo e patteggiare una condanna a 15 mesi di carcere. Fu l’ultima persona a vedere John Belushi ancora vivo.