Il caso di Ugo Russo, il 15enne ucciso da un carabiniere in borghese a Napoli durante una rapina, al centro di un approfondimento a Quarto Grado. Ad essere intervistato è Vincenzo, il padre di Ugo, che ha dichiarato: “Mio figlio ha sbagliato, però voglio sapere perché è stato sparato a morte. Se lui fosse stato lì senza arma io penso che sarebbe stato uguale. Faccio dichiarazioni forti perché così mi sento di dire. Poi sarà la magistratura a vedere le cose, sicuramente emergerà la verità”, ha detto l’uomo. Vincenzo Russo ha continuato: “Come mi sarei comportato io al posto del carabiniere? Se avessi avuto un’arma sicuramente mi sarei difeso, non sto dicendo che ha sbagliato, però se vedo che non sono più in pericolo io non sparo. Se io fossi stato il carabiniere, e lo voglio arrestare, io l’ho colpito e lui sta scappando per andare in ospedale: lo vado ad arrestare lì, basta. Non lo voglio fare scappare? Lo sparo ad una gamba per farlo fermare. Se io sapevo che mio figlio girava con una pistola io stavo tranquillo a dormire?”. Sulle parole del supertestimone, che ha dichiarato che Ugo avrebbe minacciato per due volte il carabiniere di spararlo in testa, papà Vincenzo ha detto: “Questo testimone oculare io spero che abbia il coraggio di andare dagli inquirenti, mettere la faccia, firmare il verbale e non nascondersi. Io invito non solo lui, ma anche la ragazza del carabiniere, perché immagino che anche lei sappia cos’è successo”. (agg. di Dario D’Angelo)
UGO RUSSO, 15ENNE UCCISO DURANTE RAPINA
La morte del giovane 15enne Ugo Russo, ucciso la scorsa domenica 1 marzo a Napoli, sarà al centro della nuova puntata di Quarto Grado, in onda stasera su Rete 4. Il ragazzino stava tentando di mettere a segno una rapina usando una pistola poi risultata falsa, con la complicità di un amico, ai danni di un giovane carabiniere 23enne in borghese che però ha esploso due colpi di pistola contro il minorenne ferendolo in maniera fatale. Il militare è ora indagato per eccesso di legittima difesa mentre per il 15enne, prontamente ricoverato all’Ospedale Pellegrini, non c’è stato nulla da fare. Dopo la sua morte i parenti hanno letteralmente sfasciato il pronto soccorso in preda ad un moto di rabbia. Ma cosa è accaduto realmente nel vicolo, nella notte tra sabato e domenica? E’ quanto stanno cercando di ricostruire gli inquirenti in queste ore di profondo dolore. Dalle prime ricostruzioni è emerso che Ugo, entrato in azione in sella ad uno scooter insieme al complice 17enne – attualmente in stato di fermo in comunità – sarebbe stato raggiunto da due colpi, uno al torace e tra il collo e la nuca. Il carabiniere avrebbe agito usando la sua pistola di ordinanza. Il padre della giovane vittima ha chiesto a gran voce che sia fatta chiarezza e chiede giustizia per la morte del 15enne. A tal fine ha chiesto alla procura di poter acquisite le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona.
UGO RUSSO, 15ENNE UCCISO DURANTE RAPINA: ATTESA PER L’AUTOPSIA
Nella giornata di oggi è in programma l’autopsia sul corpo del giovane Ugo Russo, rimasto ucciso in un tentativo di rapina. A dichiararlo, come spiega AvLive, è stato l’avvocato Antonio Mormile, legale difensore della famiglia della vittima. La rapina in cui Ugo ha perso la vita, per l’amico e complice 17enne era la prima. Adesso lui si trova in stato di fermo in una comunità ma lui vive questo nuovo percorso come una possibilità. A raccontarlo, come riferisce Fanpage.it, è il suo avvocato Mario Bruno. Il minorenne, dopo quanto accaduto ha voglia di cambiare vita e crearsi un futuro del tutto diverso. Quando spontaneamente si è presentato al cospetto degli investigatori è stato proprio il 17enne ad ammettere che lui e il 15enne ucciso volevano rapinare il carabiniere. Il Rolex indossato dal militare 23enne era stato puntato dai due minori che ovviamente non potevano immaginare di imbattersi in un carabiniere in borghese. Secondo il suo racconto, dopo aver visto la pistola puntata alle tempie, il carabiniere avrebbe finto di consegnare ai ragazzi l’orologio ma invece avrebbe poi impugnato la sua pistola di ordinanza per sparare. I primi due colpi avrebbero colpito Russo ad altezza spalle. Poi ci sarebbero stati altri colpi, uno dei quali avrebbero centrato il 15enne dietro la nuca mentre tentava la fuga. Tuttavia proprio l’autopsia sarà decisiva nella ricostruzione esatta della dinamica.
GIALLO SU RAID IN OSPEDALE
Solo al termine dell’autopsia in programma nella giornata odierna, i genitori di Ugo Russo potranno procedere con l’organizzazione del funerale del 15enne. Il padre del ragazzo, come riferisce ancora Fanpage, nei giorni scorsi aveva già espresso la volontà che non venissero portati fiori al funerale del figlio. Al loro posto, erano gradite donazioni all’ospedale Pellegrini, il cui pronto soccorso era stato distrutto da alcuni conoscenti del ragazzo e poi ricostruito in tempi record. A tal proposito Il Giornale riferisce di una posta inquietante dietro la distruzione dell’ospedale, ovvero quella della camorra. Non è un caso se proprio il filone delle violenze è stato affidato alla Dda. Il sospetto, spiega il quotidiano, è che a sfasciare arredi e apparecchiature del pronto soccorso non siano stati solo gli amici dell’adolescente morto “ma anche personaggi legati a clan camorristici del centro città che avrebbero gettato benzina sul fuoco e incoraggiato i giovanissimi a creare il caos nell’ospedale”. Tutte le persone che avrebbero preso parte al raid sarebbero vicine alla loro identificazione anche grazie alle immagini delle telecamere di sicurezza presenti all’ingresso dell’ospedale e che potrebbero contribuire a ricostruire meglio quanto accaduto.