Si torna a parlare dell’omicidio di Maria Tanina, la donna trovata morta nell’ottobre 2018 in un canale a Fiumicino dopo essere stata uccisa dal suo personal trainer, Andrea De Filippis, condannato per il delitto a 17 anni e nove mesi in primo grado. Ospite in studio di Eleonora Daniele, a Storie Italiane, è stato il papà di Maria Tanina, Salvatore: “La cosa che mi stupisce è la giustizia. Quest’uomo ha detto che stavano insieme, voleva lasciarla, lei non voleva…e per questo l’ha colpita a tradimento, l’ha massacrata. Anche se c’è stata una relazione non penso si arrivi a questo. Il modo in cui l’ha uccisa: era ancora viva e ha finito di ucciderla”. Papà Salvatore non concepisce che per un delitto così efferato la pena prevista possa essere quella comminata in primo grado, per questo annuncia: “Noi ci appelleremo”.
MARIA TANINA, UCCISA DA ANDREA DE FILIPPIS: “MIA FIGLIA DISSE: SE VOGLIO LO ROVINO, POI…”
La condanna è stata proprio una vergogna. Come si fa a dare 17 anni e 9 mesi? Poi se ne farà pure dieci, neanche tutti…”. Il profilo del killer è quello di una persona per certi versi di famiglia: “Era il personal trainer suo ma anche quello di mia nipote, del marito. Avevo la palestra sotto casa”, racconta Salvatore. L’uomo nega di aver mai sospettato qualunque tipo di relazione tra la figlia e Andrea De Filippis: “Si riteneva un amico, un’amicizia come con tutti quelli che vanno in palestra. In quello che è successo c’è qualcosa che non va, che non mi quadra. Perché tre giorni prima di morire mia figlia aveva detto al marito: ‘Io se voglio lo rovino’. E il marito ha detto: ‘Scusa, ma perché?’. E mia figlia ha risposto: ‘No, te lo dirò più in là. Se voglio lo rovino’. Lì un po’ di colpe ce l’ha anche mio genero, perché poteva insistere con la moglie. Forse forse si poteva ancora salvare. Io penso che lei sapeva qualcosa che non doveva sapere o ha visto qualcosa che non doveva vedere. “