Dal 27 aprile al 22 maggio prossimo è in programma un’esercitazione militare statunitense su suolo europeo chiamata Defender 2020, alla quale parteciperanno anche le Forze di altri Paesi NATO, con le finalità di testare le capacità logistiche dell’Alleanza e le procedure di mobilità militare nelle zone del Nord Europa (Lettonia, Germania e Polonia). All’operazione era prevista anche la partecipazione delle forze armate italiane, che avrebbero dovuto aderire con l’impiego di un gruppo operativo della Brigata Folgore in Lettonia e un gruppo operativo della Brigata Garibaldi in Germania. Questo contributo però, a causa dell’emergenza Coronavirus in Italia, non sarà più fornito, come spiegato ufficialmente da una nota del ministro della Difesa, Lorenzo Guerini: “Gli uomini e le donne della Difesa sono in campo senza sosta per fronteggiare, in questo delicato momento, l’emergenza sanitaria e per garantire l’attuazione delle importanti delibere decise del Governo. Per questo ho valutato, congiuntamente con lo Stato Maggiore della Difesa e informando il Comando NATO, di non confermare il nostro contributo all’esercitazione Defender 2020. Pur sostenendo il valore strategico dell’esercitazione, ho ritenuto opportuno mantenere massimo l’apporto delle Forze Armate in questa situazione”. (aggiornamento di Fabio Belli)
DEFENDER EUROPE 2020: PERCHÉ 20MILA SOLDATI USA? “PESSIMO TEMPISMO”
Nessun complotto né nulla che ha a che fare con l’emergenza Coronavirus. La maxi esercitazione legata a Defender Europe e che ha portato allo sbarco di 20mila (e più) militari dagli Stati Uniti avrebbe solo avuto un tempismo pessimo, come riferisce anche Huffingtonpost. Si tratta come abbiamo già spiegato del più grande dispiegamento di forze nel Vecchio continente da almeno 25 anni, come scrive con un certo orgoglio la Nato sul sito ufficiale. Nessuna “invasione americana”, come si legge in rete ma semplicemente una “esercitazione multinazionale guidata dagli Stati Uniti e che comprende la partecipazione della Nato” che ha come obiettivo quello di dimostrare l’impegno degli Usa nei confronti della Nato. Eppure la maxi esercitazione si va a collocare proprio in un clima di emergenza in cui far circolare meno gente possibile e limitare gli spostamenti è il principale obiettivo. peccato però che non è proprio questa la logica a cui si ispira Defender Europe. Sicuramente il tempismo non è stato dei migliori poichè l’esercitazione è in atto dal 21 febbraio, giorno in cui si registrava il primo morto per Coronavirus in Italia, e fino alla fine di maggio. Le esercitazioni tuttavia non si svolgeranno in un unico posto ma dovrebbero avere come tappe Belgio, Paesi Bassi, Germania, Polonia, Lituania, Lettonia ed Estonia, ovvero Paesi dove al momento non sono stati segnalati casi di Covid-19. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
IL CORONAVIRUS NON C’ENTRA MA…
Attorno alla Defender Europe 2020 è stata costruita una fake news che tira in ballo il Coronavirus. In questi giorni stanno sbarcando 20mila soldati Usa per una grande esercitazione organizzata dalla Nato, ma non si tiene per il contagio. Ve ne abbiamo parlato anche nei giorni scorsi, riportando le perplessità riguardanti il fatto che i militari coinvolti non sono tenuti a rispettare alcune disposizioni introdotte per l’epidemia. Questo, dunque, l’unico nesso tra le due vicende. L’esercitazione è cominciata il 21 febbraio e si terrà fino a fine maggio. Dunque, migliaia di militari circoleranno liberamente in Europa. Lo US Army Europe ha chiarito che l’obiettivo è «proteggere l’Europa da qualsiasi potenziale minaccia». Ma il generale Rohling a proposito delle manovre previste ha voluto precisare: «Come suggerisce il nome, le esercitazioni sono di natura difensiva. Non sono dirette verso alcun Paese o minaccia specifica». Ma per qualcuno il dispiegamento di uomini e mezzi nell’Est Europa, quindi verso i confini con la Russia, chiarirebbe quale sia la potenziale minaccia. (agg. di Silvana Palazzo)
DEFENDER EUROPE 2020: PERCHÉ 20MILA SOLDATI DA USA?
Si chiama Defender Europe 2020, ma in molti non ne sono a conoscenza. Così, sul web e non solo, nei giorni scorsi sono affiorate le più stravaganti teorie del complotto, che parlano di un’invasione del Vecchio Continente da parte degli Stati Uniti d’America su ordine del presidente Donald Trump. Fortunatamente, nulla di tutto ciò: trattasi semplicemente di un’esercitazione che vede coinvolti 20mila militari a stelle e strisce insieme ad altri 17mila soldati di altri 17 Paesi, fra cui Polonia, Germania e Repubbliche del Baltico. Tante le “missioni” che saranno simulate, fra cui la difesa di Lettonia e Lituania nei confronti di un’aggressione armata e repentina. Da sottolineare che dal Nuovo Continente giungeranno almeno 13mila mezzi, fra cui sottomarini, navi, veicoli corazzati e aerei. Defender Europe 2020 è un progetto ideato per mettere alla prova non soltanto la prontezza e la reattività delle truppe, ma anche e soprattutto la validità delle infrastrutture a disposizione in Europa: ferrovie, ponti, strade, aeroporti e anche porti devono essere all’altezza della situazione, reggendo il peso di mezzi voluminosi e ingombranti come, ad esempio, un carrarmato.
DEFENDER EUROPE 2020: IL CORONAVIRUS NON C’ENTRA…
Pur trattandosi di una maxi esercitazione imprescindibile, che comporta, peraltro, il più consistente dispiegamento di forze armate statunitensi verso l’Europa degli ultimi cinque lustri, i vertici dell’operazione sono consapevoli che il Coronavirus potrebbe scombinare i loro piani, almeno parzialmente. Come si apprende dal portale telematico ufficiale del comando europeo dell’US Army, “si sta monitorando da vicino l’evoluzione del Covid-19 e si sta lavorando diligentemente con i funzionari delle nazioni ospitanti, mentre prosegue l’esecuzione di Defender Europe 2020. Per ora il virus non ha influito sull’esecuzione dell’esercitazione, ma è costante il confronto con le autorità sanitarie dei vari Paesi su cui le truppe si stanno muovendo”. Come rimarca il numero due dell’US Army del Vecchio Continente, Andrew Rohling, esistono “piani di assistenza sanitaria e medica per identificare eventuali carenze che potremmo avere e stiamo affrontando tali carenze e requisiti con ogni singola nazione ospitante”. In questo momento, nonostante una grande attenzione generale, nessuna cancellazione in materia di esercitazione, ma lo scenario potrebbe ancora mutare. Si naviga a vista, insomma…