Le restrizioni per contenere la diffusione del Coronavirus mettono in crisi l’economia italiana, ma ci sono aziende che potrebbero invece fare più affari, soprattutto per la psicosi legata al Covid-19. Pensiamo ad esempio alla Minus Energie di Bagnolo San Vito, azienda alle porte di Mantova specializzata nella costruzione di bunker e rifugi. Sono a prova di bomba nucleare, chimica e ovviamente anche virale e batteriologica. La paura di essere contagiati sta facendo crescere gli ordini. Lo conferma Giulio Cavicchioli, titolare dell’azienda. «La paura del virus ha contribuito a confermare la richiesta di chi ha già maturato la necessità di sentirsi al sicuro», ha dichiarato a Il Giorno. Quando il governo ha chiesto agli italiani di restare a casa con le nuove restrizioni, forse nessuno pensava a dotarsi addirittura di un bunker. La fabbrica mantovana, che ha lavorato anche per la Nato e l’Aviazione italiana, impiega quasi due mesi per costruire un rifugio: è il tempo necessario tra permessi, opere murarie e impianti. Quindi gli interessati dovranno pazientare, a meno che l’emergenza non rientri prima.
MANTOVA, BUNKER ANTI CORONAVIRUS: CRESCONO GLI ORDINI
I bunker prodotti da quest’azienda funzionerebbero in caso di diffusione massiccia dell’epidemia Coronavirus. «I nostri sistemi di areazione bloccando il particolato e tutti i gas conosciuti, agiscono da ostacolo meccanico al loro accesso. Quindi sono una barriera invalicabile anche per virus e batteri», ha spiegato Giulio Cavicchioli a Il Giorno. I rifugi possono essere interrati o ricavati da una casa in costruzione o da ristrutturare, quindi in una delle sue parti. L’arredo del bunker è essenziale e ignifugo, inoltre è dotato di acqua, medicinali, cibi a lunga conservazione e maschere antigas per consentire la prima uscita all’esterno. Il costo invece si aggira sui 20mila euro. Se pensate che facciano gola solo ai ricchi, vi sbagliate di grosso. Il titolare dell’azienda di Mantova ha persone del ceto medio tra i suoi clienti. «Soprattutto famiglie preoccupate per i più giovani. Ci dicono che lo fanno per i bambini». Magari è una soluzione esagerata per il Coronavirus, visto che è sufficiente restare a casa…