Fra coloro che sono attualmente vittime del coronavirus, anche il giornalista di casa Mediaset, Nicola Porro. Il volto noto della tv privata ha annunciato pochi giorni fa di essere positivo al covid-19: “Le influenze passano ma questa è diversa – le parole del vice direttore del quotidiano Il Giornale – appena dici coronavirus scatta una censura sociale per cui non puoi fare nulla. Diventi radioattivo per tutte le persone che ti stanno attorno. Chi ho incontrato deve mettersi in quarantena, significa che gli ho creato un pasticcio pazzesco”. Porro ha spiegato di stare bene al mattino, mentre la sera non è proprio il massimo della vita: “La mattina sto bene, la sera come se mi fosse passato sopra un tram: male. Non riesco a leggere, né a vedere la tv, ho 38-39 di febbre, tossisco”. Il conduttore di Quarta Repubblica ha iniziato a sentirsi male lo scorso weekend: “Sabato non mi sentivo bene, domenica sera sono andato all’ospedale Spallanzani qui a Roma e ho fatto il tampone. Il mattino dopo mi ha chiamato il dottor Antinori per dirmi che ero positivo”.
NICOLA PORRO: “NON STO BENE MA NON STO MORENDO”
Purtroppo per Porro, o forse, per fortuna, lo stesso si trova da solo a Roma, mentre la moglie e i figli sono attualmente in Svizzera: “L’ultima volta li ho visti l’1 marzo, compleanno di mio figlio. Li sento per telefono, va tutto bene. Vedi: ci lamentiamo del fatto che qui sono tutti generali ma poi mancano i colonnelli, ci lamentiamo dei decreti che non sono chiari… Poi però ci sono cose che funzionano benissimo: la telefonia, Internet. Io sono isolato, ma la Rete mi salva”. Porro non è stato abbandonato nemmeno dagli amici, che gli portano delle cose che gli servono, lasciandole fuori dal portone di casa. “Mi ha impressionato la quantità di messaggi via mail e WhatsApp – ha aggiunto – così tanti da preoccuparmi, perché penso: ‘Non sto bene, è vero. Ma non sto morendo’. E poi ho capito: il 90% delle persone che mi chiama lo fa per chiedermi i sintomi e il decorso della malattia. Cosa che nessuno fa mai, nemmeno per una polmonite. Intendiamoci: curiosità legittima. Il fatto è che questo virus è diventato un fenomeno mediatico”.
“ERRORE PARALIZZARE L’ITALIA”
Il collega non si dice però d’accordo con le misure di emergenza delle ultime ore, andando quindi controcorrente: “Ora stiamo facendo un errore paralizzando l’Italia, dal punto di vista economico, sociale e politico. L’ultimo di una serie di errori del governo. Siamo dei folli. Il problema sono gli ospedali, non il contagio. Prima dovevano rafforzare il sistema ospedaliero e poi limitare il contagio. Invece stiamo facendo il contrario”. Infine un aneddoto sul presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi: “Mi chiama tutti i giorni. È molto affettuoso. Mi stupisce ogni volta, sì…”, mentre si dice un po’ deluso da quelli “che un po’ scherzando e un po’ no, la prima cosa che mi dicono è: ‘Mi avresti potuto contagiare’. Cosa vogliono? Farmi sentire sensi di colpa?”.