Continuano a salire i casi di Coronavirus in Veneto. Oggi, domenica 15 marzo 2020, sono 2.172, quindi c’è un aumento di 178 contagiati rispetto a ieri. E ci sono tre nuove vittime a Belluno, Verona e Schiavonia, quindi il totale dei morti sale a 63. Invece i dimessi sono 120. Questo il bollettino fornito dalla Regione Veneto, con il governatore Luca Zaia che è intervenuto in conferenza stampa per fare il punto della situazione sull’emergenza. I pazienti in terapia intensiva sono 129, quelli invece che non sono in area critica sono 426. Passiamo alla distribuzione dei nuovi casi. Il maggior numeri di nuovi contagiati riguarda Verona (+54), poi ci sono Padova (+38) Venezia (32), Treviso (21), Vicenza (15), Belluno (4). Una buona notizia arriva da Vo’ Euganeo, dove non ci sono nuovi casi positivi. Intanto si lavora ad un piano di emergenza: «In Veneto verranno attivati centri Covid-19 in ogni provincia. Saranno attrezzati negli ospedali 1.300 posti, altri 212 in pneumatologia e 206 di terapia intensiva; a questi si aggiungono i 700 negli ex ospedali che stiamo riaprendo per circa 3mila nuovi posti letto».
CORONAVIRUS VENETO, L’ANALISI DEL BOLLETTINO DI ZAIA
Il governatore Luca Zaia in conferenza stampa ha analizzato i nuovi dati sul Coronavirus in Veneto. «Le proiezione sul contagio da Coronavirus sono in crescita, se non si seguono le regole si rischia il crash sanitario e prima di questo il coprifuoco». Il riferimento di Zaia è alle tante persone che continuano ad uscire. A tal proposito sta valutando un’ordinanza per chiudere parchi pubblici, giardini e spazi aperti dove potrebbero crearsi assembramenti. Inoltre, ha invitato la gente a non andare più volte al giorno a fare la spesa per poter uscire: «Se si dimentica qualche cosa lo si acquista con la spesa del giorno dopo». In attesa di capire se le restrizioni imposte daranno i loro frutti, Zaia rinnova l’appello: «Rimanete in casa, so che è difficile, anche per i ragazzi, ma dovete farlo». Intanto proseguono i controlli a tappeto, anche nelle aziende (il riferimento è al protocollo sicurezza lavoratori, ndr). «Su imprese e scuole la Regione non ha competenza. Quello che è importante che tutti gli ambienti vengano sanificati, che ci sia la certezza che non siano luogo per nuove infezioni», ha concluso Zaia.