Antonio Cassano ha partecipato a Tiki Taka, rigorosamente via web: naturalmente l’emergenza Coronavirus ha cancellato tutti i programmi televisivi che prevedano pubblico in studio e la popolare trasmissione Mediaset, condotta da Pierluigi Pardo e che approfondisce con un pizzico di ironia i temi del calcio italiano (e non solo) si è dovuta adeguare. Tuttavia, è stata organizzata una diretta su Instagram per permettere ad appassionati e fedelissimi dello show di sentire i commenti degli invitati “virtuali”: tra questi appunto Cassano, che negli studi di Tiki Taka è presenza fissa e anche da casa ha detto la sua sulla situazione che stiamo vivendo. “Se la gente continua a uscire, nel 2040 saremo ancora qui” il commento del barese, che ha ricordato come fino a due settimane fa lui stesso pensava al Coronavirus come a una cosa superficiale, mentre adesso ha realizzato che “c’è da prendersi paura”. Si è accodato al suo pensiero Stefano Sorrentino, ex portiere di Torino, Palermo e Chievo: “Mia moglie è di Bergamo, i miei suoceri sono là e non li vedo da un mese” ha detto, rivelando il fastidio nel vedere tanta gente che ancora non segue le ordinanze ed esce di casa come nulla fosse.
CORONAVIRUS, LE PAROLE DI ANTONIO CASSANO
Ospite a Tiki Taka online, Cassano ha parlato non solo del Coronavirus ma anche della Serie A: ferma da ormai più di una settimana e chissà ancora per quanto, ma pur sempre argomento di grande interesse e attualità. Parole di elogio per Gian Piero Gasperini, indirettamente, nell’esaltare Josip Ilicic che “avesse incontrato il Gasp 10 anni fa sarebbe diventato uno dei 5 più forti al mondo” e che, ha continuato il discorso, con la maglia della Juventus al posto di Paulo Dybala sarebbe sulla bocca di tutti. L’Atalanta è al centro dei discorsi con la sua storica qualificazione alla Champions League, ma si è parlato anche della Lazio che, in questo momento, è seconda in classifica ad un punto dalla Juventus e sogna uno scudetto che manca da 20 anni, e che sarebbe del tutto inatteso. “Luis Alberto è fortissimo, era un centrocampista estroso che adesso è diventato completo”: per Cassano i meriti della trasformazione dello spagnolo vanno anche e soprattutto a Simone Inzaghi, artefice di una squadra biancoceleste che è trascinata anche da Ciro Immobile e Sergej Milinkovic-Savic. Prima di chiudere con l’augurio di stare a casa, “vedere film e fare figli”, Cassano ha anche indicato il suo personale colpo per il futuro: Jorge Carrascal (colombiano del River Plate), “un Kakà di 20 anni”.