In attesa del nuovo bollettino, arrivano importanti novità sull’emergenza coronavirus in Germania. Il governo federale ed i Lan hanno approvato una disposizione degna di nota per fronteggiare l’allarme: alberghi e altre strutture recettive potranno essere utilizzati per attuare il piano di emergenza, che prevede il raddoppio del numero dei 28 mila posti-letto di terapia intensiva attualmente a disposizione. Come spiegato da un portavoce del ministero della Salute, i Land dovranno allestire delle postazioni provvisorie per i trattamenti più semplici nelle strutture di riabilitazione e negli alberghi. Tommaso Conte, presidente dell’Intercomites (organismi rappresentativi della comunità italiana) della Germania, ha parlato così della situazione nel Paese ai microfoni di Adnkronos: «Fino ad adesso in Germania non c’è questo sentimento di paura, i tedeschi non hanno ancora preso coscienza del pericolo, gli italiani sono quelli che hanno più timore perché vedono la tv italiana, seguono i media». (Aggiornamento di MB)
CORONAVIRUS GERMANIA, PRESTITI ALLE AZIENDE IN DIFFICOLTA’
In seguito alle inevitabili ricadute sul comparto economico generate dall’epidemia di Coronavirus in Germania, le aziende tedesche potranno richiedere prestiti alle banche locali, come hanno annunciato pochi minuti fa a Francoforte la banca statale per lo sviluppo “KfW” e l’economia creditizia tedesca (DK). “Ci assumiamo la responsabilità e facciamo tutto il possibile per aiutare le aziende in Germania e per fornire loro liquidità in tempi brevi”, ha affermato il presidente di KfW, Günter Bräunig. Un segnale forte, dunque, da parte del governo nazionale, determinato a sostenere mediante programmi di credito illimitati le ditte nazionali e a proteggere migliaia e migliaia di posti di lavoro. Nel frattempo, i ministri dei Trasporti dei Länder federali, impossibilitati a farlo di persona, si collegheranno in videoconferenza il prossimo 27 marzo per individuare la soluzione migliore al fine di assicurare la rapida circolazione delle merci, malgrado le chiusure e i controlli alle frontiere. “Si tratta di importanti questioni d’attualità”, hanno dichiarato.
CORONAVIRUS GERMANIA, SETTORE AUTO VERSO IL BLOCCO DELLA PRODUZIONE
Il Coronavirus non accenna ad allentare la sua morsa e anche la Germania sta assistendo impotente alla crescita delle statistiche riguardanti i contagi: stando agli ultimi dati pervenuti nella serata di martedì 17 marzo 2020, i casi nel paese tedesco hanno superato quota 9300 e 26 persone sono morte a causa del Covid-19. La vita pubblica è stata già ridotta ai minimi termini e, intanto, il governo federale e i Länder stanno adottando misure drastiche al fine di rallentare l’ulteriore diffusione del virus e prevenire così un possibile collasso del sistema sanitario. Inevitabile, poi, che l’attuale condizione emergenziale si riverberi anche sul comparto economico del Paese: sempre più gruppi industriali stanno interrompendo la propria produzione, dal momento che la pandemia ha irrimediabilmente condizionato la domanda da parte dei clienti. Così, alcuni colossi del settore automobilistico, come Volkswagen e Audi hanno detto stop al proprio operato, al pari della multinazionale Daimler, che ha deciso di sospendere una porzione considerevole della propria produzione nel Vecchio Continente.
CORONAVIRUS GERMANIA, 26 MORTI E OLTRE 9300 CASI: VACCINO SOLO TRA UN ANNO (FORSE)
Non giungono intanto notizie positive sul fronte vaccino da parte del ministro federale della ricerca Anja Karliczek, che ha esortato alla pazienza la popolazione tedesca. “I ricercatori di tutto il mondo stanno lavorando a fondo su questo – ha dichiarato in un’intervista concessa alla ‘Passauer Neue Presse’ –. Siamo in stretto contatto con loro, ma lo sviluppo richiede tempo. Ci sono elevati standard di sicurezza nella creazione dei farmaci. Per quanto possibile, stiamo comunque accelerando le procedure”. Attualmente l’istituto Robert Koch non crede nella possibilità di disporre del vaccino prima della primavera 2021. Nel frattempo, considerata l’epidemia di Coronavirus, l’Unione tedesca della Giustizia ha chiesto la chiusura dei tribunali. “Il virus è un pericolo per i dipendenti dei tribunali e delle procure. È quindi ora necessario chiudere i tribunali per almeno due settimane”, ha dichiarato il presidente della Confederazione, Emanuel Schmidt. “C’è bisogno di omogeneità nelle scelte, fino ad ora abbiamo assistito a un mosaico di misure e non all’auspicata gestione controllata delle crisi”, ha chiosato.