Capitano dell’Atalanta dei sogni e cittadino onorario di Bergamo: in questi giorni il Papu Gomez si divide in maniera splendida fra questi due “ruoli” nei quali riesce ad essere leader anche se non può scendere in campo. Sui social è già da tempo una star e il Papu Gomez utilizza la sua popolarità per lanciare messaggi positivi a una città che vive in maniera acutissima il dramma del Coronavirus, che a Bergamo sta facendo una vera e propria strage. Ad esempio, Papu Gomez è stato durissimo contro chi non rispetta le direttive sulla quarantena e continua ad andare in giro in questi giorni così tragici, sui sociual diffonde anche i messaggi istituzionali come la conferenza stampa di ieri del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, nella quale il governatore lombardo invocava appunto la necessità di misure più efficaci e rigorose per contenere la diffusione del Coronavirus. D’altro canto è necessario anche pensare ad altro in questi giorni così difficili e in questo caso il Papu Gomez contribuisce con il suo “diario della quarantena”, in cui lo vediamo attivo nelle varie faccende e attività domestiche oppure in giardino.
CORONAVIRUS, PAPU GOMEZ E IL SOGNO DELL’ATALANTA
Poi naturalmente c’è il calcio e l’orgoglio per quanto l’Atalanta sta facendo anche in questa stagione in cui la Dea è quarta in campionato e ha raggiunto lo storico traguardo dei quarti di Champions League eliminando il Valencia agli ottavi. Nel corso di una diretta Instagram con la pagina Cronache di Spogliatoio, il Papu Gomez ha cominciato raccontando la strana quotidianità di questi giorni: “Siamo divisi a metà. Alcuni sono rimasti fuori dal centro sportivo con le famiglie e i single sono rimasti all’interno di Zingonia. Cerchiamo di parlare ogni giorno e capire cosa fare o non fare, per parlare del calendario e di quanto riprenderemo. Mi mancano i 25 minuti di macchina tra Bergamo e Zingonia con la mia musica pensando all’allenamento. Per me quello è il momento in cui sono più solo, lo ritengo più mio. Mi manca molto”. I sogni dell’Atalanta sono spinti anche dalle ambizioni della moglie: “Linda mi dice sempre che vuole vincere lo Scudetto e la Champions. Lei è molto ambiziosa. Mi ha detto: ‘Ancora non ho capito perché non state lottando per lo Scudetto’. Io le rispondo: ‘Calma, siamo l’Atalanta’. Come il presidente Percassi che ogni anno chiede la salvezza. Probabilmente se non perdevamo qualche punto stupido potevamo avere 5 o 6 punti in più ed essere più vicini allo Scudetto. Per quello che facciamo non sarebbe una follia pensare allo scudetto“. Un sognoi ancora più grande per la ‘piccola’ Atalanta è quello chiamato Champions League: “Quando abbiamo pescato il Valencia ho detto: ‘Loro hanno pensato di aver avuto fortuna ad averci pescati’. Adesso nessuna squadra ci vuole incontrare perché nessuna squadra sa cosa può accadere con noi. Non avere esperienza in questa competizione ci rende la testa più libera. Siamo la mina vagante insieme al Lipsia, una formazione tosta che gioca bene”.