Proprio mentre il Coronavirus colpisce ormai molto più in Europa che in Cina, arriva la notizia che è risultato positivo Wu Lei, calciatore cinese che gioca in Spagna nell’Espanyol. Potremmo quasi definire questa notizia come il simbolo di una pandemia nata dalla Cina ma che ha adesso in Italia e Spagna i due focolai forse peggiori. Così, può succedere che un giocatore di calcio cinese che milita nella Liga si ammali a Barcellona, un ribaltamento della situazione rispetto a quando si potevano ammalare i cittadini europei che si trovavano in Cina e in particolare a Wuhan, che ormai non è più il cuore della pandemia di Coronavirus globale. Wu Lei è risultato positivo al test del Coronavirus ed è stata la federcalcio della Cina a rendere nota questa notizia poi diffusa anche in Italia dall’Ansa. Finora si sapeva soltanto che alcuni membri del club di Barcellona avevano contratto il Covid-19 ma i nomi non erano stati resi noti per rispetto della loro privacy.
CORONAVIRUS, WU LEI POSITIVO
Ora arriva però la notizia della positività di Wu Lei. Il calciatore dell’Espanyol naturalmente è già stato messo in isolamento nella propria abitazione di Barcellona, seguendo le procedure che purtroppo ormai conosciamo tutti molto bene. “Siamo in continuo contatto con Wu Lei e il suo club – è scritto nella nota della federcalcio cinese – e siamo pronti a fornirgli tutta l’assistenza di cui ha bisogno”. Nato a Nanchino il 19 novembre 1991, Wu Lei in questo momento è probabilmente il più celebre calciatore cinese grazie alla sua militanza appunto nell’Espanyol e dunque nella Liga spagnola. Sappiamo che il calcio in Cina stenta a decollare nonostante il campionato accolga molte stelle straniere: fra i cinesi nascono pochi giocatori di livello, come conferma il fatto che l’unica partecipazione ai Mondiali della Nazionale cinese è ancora quella del 2002, per di più terminata con tre sconfitte nel girone. Wu Lei è dunque il simbolo della Cina nel calcio e nel gennaio 2019 il suo passaggio all’Espanyol aveva fatto molto parlare: purtroppo adesso il giocatore sembra essere diventato una sorta di simbolo naturalmente incolpevole anche della diffusione del Covid-19 dalla Cina fino alla Spagna.