Papa Francesco
, all’inizio della Santa Messa celebrata come tutte le mattine a Casa Santa Marta, ha invitato oggi a pregare per chi, per colpa dell’epidemia di Coronavirus, ha problemi economici. Infatti, proprio all’inizio della celebrazione eucaristica trasmessa via streaming, Papa Francesco ha detto: “Preghiamo oggi per le persone che per questa pandemia stanno cominciando a sentire problemi economici perché non possono lavorare“. Papa Francesco ha voluto evidenziare che tutto questo ricade sulle famiglie dei lavoratori in difficoltà. Il problema è sicuramente molto delicato, perché il Coronavirus sta portando con sé, oltre a morte e tanto dolore, anche una crisi economica che rischia di gravare sul mondo intero. Ecco dunque l’appello di Papa Francesco per mantenere alta l’attenzione anche su questo aspetto della pandemia: “Preghiamo per la gente che ha questo problema“, ha ribadito il Pontefice. Bergoglio poi ha ricordato anche gli elementi necessari “per fare una vera preghiera“, cioè “fede, perseveranza e coraggio“, sicuramente ancora più preziosi nelle circostanze difficili che il Coronavirus sta causando a così tante persone, dal punto di vista sanitario ma anche lavorativo. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
LA MESSA DI PAPA FRANCESCO A CASA SANTA MARTA (OGGI 23 MARZO)
Si apre una nuova settimana difficile per l’Italia e il mondo intero ma come ogni mattina Papa Francesco prova a “regalare” un pensiero di speranza nel pieno della “tempesta” coronavirus: dalle ore 7 sarà possibile seguire in diretta Tv2000 e in video streaming sul canale YouTube di Vatican News la Santa Messa presso la Cappella di Casa Santa Marta, ormai divenuto uno dei pochi momenti per i fedeli costretti alla quarantena di partecipare all’eucaristia spirituale e di ascoltare la parola del Signore. Come ha annunciato ieri nell’Angelus da una Piazza San Pietro desolamentemente vuota, «in questi giorni di prova, mentre l’umanità trema per la minaccia della pandemia, vorrei proporre a tutti i cristiani di unire le loro voci verso il Cielo. Invito tutti i Capi delle Chiese e i leader di tutte le Comunità cristiane, insieme a tutti i cristiani delle varie confessioni, a invocare l’Altissimo, Dio onnipotente, recitando contemporaneamente la preghiera che Gesù Nostro Signore ci ha insegnato». Per il prossimo 25 marzo è previsto infatti un momento di preghiera universale attorno all’ora di mezzogiorno: «Nel giorno in cui molti cristiani ricordano l’annuncio alla Vergine Maria dell’Incarnazione del Verbo, possa il Signore ascoltare la preghiera unanime di tutti i suoi discepoli che si preparano a celebrare la vittoria di Cristo Risorto. Con questa medesima intenzione, venerdì prossimo 27 marzo, alle ore 18, presiederò un momento di preghiera sul sagrato della Basilica di San Pietro, con la piazza vuota».
S.MESSA A CASA SANTA MARTA: L’OMELIA DEL PAPA
In attesa della nuova omelia all’interno della Messa di Casa Santa Marta, il Papa ha voluto ancora ieri ribadire il momento importante cui è chiamato ogni singolo credente: «Alla pandemia del virus vogliamo rispondere con la universalità della preghiera, della compassione, della tenerezza. Rimaniamo uniti. Facciamo sentire la nostra vicinanza alle persone più sole e più provate. La nostra vicinanza ai medici, agli operatori sanitari, infermieri e infermiere, volontari… La nostra vicinanza alle autorità che devono prendere misure dure, ma per il bene nostro». Nell’omelia della Santa Messa e nell’Angelus di ieri mattina Papa Francesco ha poi posto l’accento sul significato della Quaresima in riferimento al tema della luce: «”Sono la luce del mondo” (v. 5), la luce che rischiara le nostre tenebre. Così è Gesù. Egli opera l’illuminazione a due livelli: uno fisico e uno spirituale: il cieco dapprima riceve la vista degli occhi e poi è condotto alla fede nel “Figlio dell’uomo” (v. 35), cioè in Gesù. È tutto un percorso. Oggi sarebbe bello che tutti voi prendeste il Vangelo di Giovanni, capitolo nono, e leggeste questo passo: è tanto bello e ci farà bene leggerlo un’altra volta, o due volte. I prodigi che Gesù compie non sono gesti spettacolari, ma hanno lo scopo di condurre alla fede attraverso un cammino di trasformazione interiore».