Tiene dunque banco il tema del taglio degli stipendi nel mondo del calcio, come misura per limitare i danni economici dallo stop al campionato per l’emergenza coronavirus. A tal proposito ha dunque preso parola anche Katia Serra, responsabile del settore femminile dell’AIC, che ai microfoni di Tuttocalciofemminile, ha fissato l’attenzione sulle categorie dilettantistiche: “Come AIC stiamo provando a far capire che il problema non è legato agli stipendi dei calciatori professionisti, ma all’ampio mondo dei dilettanti, calciatrici comprese, che necessita di forme di assistenza economica e di buon senso da parte di tutti”. Per tali settori infatti l’Assocalciatori è indirizzato verso il riconoscimento anche di queste categorie come possibili richiedenti delle “indennità per collaboratori sportivi”, misura contenuta nell’ultimo decreto del governo “Cura Italia”. Serra inoltre ha aggiunto: “Va sottolineato che tra l’ampia categoria dei dilettanti c’è chi vive di calcio, per cui iL dibattito dovrà necessariamente essere anche interno al sistema federale e con forme assistenziali maggiori rispetto ai 600 euro d’indennità previste per il mese di marzo”. Al momento però ancora nulla si è sbloccato a livello generale: staremo a vedere i prossimi sviluppi. (Agg Michela Colombo)
CORONAVIRUS SERIE A: SERVE UNA MISURA VALIDA PER TUTTI
Tema bollente sui tavoli della tale sfere del calcio italiano non solo sono anche le conseguenze economiche che lo stop al campionato e l’espandersi dell’emergenza coronavirus portano. Non ultimo dunque si discute in questi giorni anche sulla necessità di tagliare gli stipendi milionari dei giocatori, che ormai da parecchi giorni non possono neppure allenarsi e che pure per altrettanto tempo potrebbero rimare chiusi in casa. Benché certo il tema non sia il primo della lista (come ha affermato anche il presidente dell’Assocalciatori pochi giorni fa) pure è lecito interrogarsi sulle possibili soluzioni messe a tavolo. Dopo tutto già in diversi paesi si sono prese soluzioni importanti e in Italia vi è pure la volontà di arrivare presto a una misura valida per tutti.
CORONAVIRUS SERIE A, TAGLIO DEGLI STIPENDI: I DUE SCENARI POSSIBILI
Ad aiutarci in tale lavoro è stata questa mattina la Gazzetta dello sport, che in un interessante approfondimento ha individuato due possibili scenari anche per quello che dovrà essere il taglio degli stipendi per i giocatori del campionato italiano. La prima, prevede il non pagamento del stipendi per i mesi di stop: i giocatori non si sono allenati o hanno giocato per cui non devono essere pagati. In tal caso però servirebbe un intervento diretto da parte del governo italiano per stabilire la “disoccupazione”, come è accaduto in Francia, dove stata resa fattibile una “disoccupazione parziale” per tutti i dipendenti delle società, calciatori compresi.
CORONAVIRUS SERIE A, L’IPOTESI DELLO “SCONTO PROPORZIONALE”
Ma non solo. Da valutare in tal senso sarebbe anche uno “sconto proporzionale”: ovvero verrebbero pagati gli stipendi, con tagli proporzionali a seconda della quota (per chi guadagna fino a 100 mila euro vi sarà un taglio inferiore e differente a chi ne guadagna di più per esempio). In tal caso si chiederebbe però sempre al governo di varare una misura ad hoc, sempre che questo non demandi la questione a Lega e Figc, che dovrebbero lavorare in piena concordia sul delicato argomento. In ogni caso la risoluzione non è immediata a semplice e pur non mancano chi chiede che tutto rimanga così com’è . E’ in tale senso quello che sta accadendo in Premier League, dove solo la Champioship si sta muovendo per fissare un tetto salariale a settimana: il primo campionato però non prende in esame l’ipotesi e progetta di tornare in campo regolarmente il prossimo 10 giugno.