A conferma di quanto già analizzato, sono arrivate la parole anche del vice presidente della Uefa Michele Uva, che intercettato dai colleghi di Tuttosport, ha dato assicurazione sulle prossime misure che la federcalcio europea sta pensando di adottare per il prossimo futuro. Lo stesso Uva, come prima cosa, ha voluto ribadire la priorità data ai campionati nazionali, rispetto agli eventi europei, per cui ancora oggi non si esclude lo sforamento in piena estate: “La commissione Uefa, Eca e EL ha sul tavolo diverse soluzioni per lavorare armonicamente anche con opzioni di sforamento di date. Tutte le formule sono possibili”. Ma non solo, il vicepresidente della Uefa ha pure voluto mettere in guardia contro chi dà date precise e vicine per il rientro in campo, mossa impossibile dati gli imprevedibili sviluppi dell’emergenza coronavirus: “Chiunque indichi in questo momento una data lo fa o in maniera emotiva o perché spinto dall’individuare un vantaggio. Non è possibile dare una risposta”. Infine nella lunga intervista un piccolo appunto riguardate i sistemi di controllo della Uefa, come il fair play finanziario, che non verrà congelato nonostante la difficile situazione, anche economica, che si prospetta per moltissimi club italiani ed europei: “Una cosa è certa: il Financial Fair Play e i sistemi di controllo ci saranno e non saranno congelati. Non verranno cancellati anche se potranno essere adottati degli aggiustamenti per fronteggiare lo tsunami che ha travolto il mondo e quindi anche il calcio”. (agg Michela Colombo)
CORONAVIRUS UEFA, IL PROSSIMO PROGETTO PER LE COPPE
Champions ed Europa League ad agosto? Possibile, anzi: probabile. Questo stando al nuovo piano che potrebbe essere discusso oggi nella nuova riunione che vedrà coinvolte la Uefa, la Eca (European Club Association) e le Leghe Europee: un progetto secondo il quale le varie federazioni si dovranno uniformare nei calendari “interni” (vale a dire quello dei rispettivi campionati) in modo da permettere alle due competizioni continentali di arrivare alla loro conclusione. Un programma che sarebbe inevitabilmente compresso, ma grazie al quale si riuscirebbe eventualmente a finire ogni singolo torneo che è stato sospeso per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.
Naturalmente, come scrive il Corriere dello Sport, pensare adesso a quando si potrebbe tornare in campo è un mero esercizio di stile e ipotesi, visto che nessuno può saperlo con certezza; il piano della Uefa però prende in considerazione l’inizio di giugno come periodo ragionevolmente utile perché le squadre giochino di nuovo. Dunque, da qui si proverà a concludere: la precedenza sarà data ai campionati mantenendo l’alternanza delle domeniche per le gare nazionali e gli infrasettimanali per le coppe. Non solo: la federazione europea ha imposto l’obbligo che le 12 federazioni almeno una squadra in Champions League e una in Europa League (per esempio l’Italia) uniformino i loro calendari, di modo da evitare che si creino favoritismi.
Da questo punto dunque si inizierà a giocare: qualora davvero a inizio giugno la situazione sia tornata alla normalità, la Uefa ha già pensato ad un calendario alternativo. Come funzionerebbe? Semplice: come dicevamo prima, si concluderebbero i campionati nazionali entro la metà di luglio sfruttando il più possibile i turni infrasettimanali (ci sarebbe una finestra di un mese e mezzo per giocare, almeno in Serie A, 12 giornate) e poi aprire alle due competizione internazionali. Inevitabilmente queste si concluderebbero non prima della terza settimana di agosto: le big d’Europa avrebbero infatti già chiesto di poter disputare i turni di andata e ritorno, dunque sembra esclusa la possibilità della gara secca. Comunque, è tutto in divenire: questa è una delle proposte, da capire se si riuscirà anche solo a provare ad attuarla…