Il Coronavirus in Italia continua a mietere vittime: sono stati superati i 10mila decessi dall’inizio della pandemia. Nello specifico, sono 889 i morti nelle ultime 24 ore, per una crescita del 9,73 per cento che porta ad un totale di 10.023 vittime. I guariti sono 1.434, il numero più alto registrato in questa settimana. E infatti parliamo di una crescita del 13,10 per cento. Per quanto riguarda i positivi, sono 3651 i contagiati, quindi si arriva a 70.065. La Lombardia resta la regione più colpita con 24.509 positivi, 8.962 guariti e 5.944 morti. Sono 9.964 i contagiati in Emilia-Romagna, dove si registrano 1.075 guariti e 1.344 morti. Le vittime in Veneto sono 362, mentre 655 i guariti e 6.913 i positivi. In Piemonte le vittime salgono a 617, con 6.851 positivi e 203 guariti. La Liguria si avvicina alle Marche per numero di morti: sono 358 contro 364. Ma nelle Marche i positivi sono 2.999, mentre in Liguria 2.086. I guariti invece sono solo 10 nelle marche, salgono a 378 in Liguria. (agg. di Silvana Palazzo)
CORONAVIRUS ITALIA, PREGLIASCO: “ALMENO FINE APRILE PER RIAPRIRE”
In attesa del nuovo bollettino della protezione civile sull’emergenza coronavirus in Italia, arrivano nuovi aggiornamenti sulle possibili nuove misure restrittive. Intervistato dall’Ansa, il virologo Fabrizio Pregliasco ha spiegato: «Per la fine delle misure di isolamento sociale e per una riapertura di aziende e scuole è ancora presto, realisticamente bisognerà aspettare almeno fine aprile». L’esperto ha poi evidenziato: «Non ci sarà un unico picco di casi ma ci saranno presumibilmente vari picchi sul territorio, in tempi diversi. Dunque l’arma più efficace per ora restano l’isolamento e le misure restrittive». E non sono escluse altre restrizioni anche in Veneto, come spiegato dal presidente di Regione Luca Zaia: «Non escludo altri provvedimenti: troppa gente non ha capito che la prima cosa da fare è stare in casa, gli anziani non devono uscire e le abitazioni vanno arieggiate. Chi si fa portare la spesa a casa la deve far lasciare sul pianerottolo, non bisogna perdere tempo e rischiare la salute per chiacchierare». (Aggiornamento di MB)
CORONAVIRUS ITALIA: “CONTENIMENTO ANCORA NECESSARIO”
Le misure di contenimento per l’emergenza coronavirus potrebbero essere prolungate attraverso il lockdown dell’Italia fino al 18 aprile. E’ l’ipotesi sulla quale starebbe lavorando il premier Giuseppe Conte, che non ha alcuna intenzione di abbassare la guardia e potrebbe quindi costringere gli italiani a casa per l’accelerazione decisiva. Una soluzione che sembrerebbe essere condivisa da Silvio Brusaferro e Franco Locatelli, i presidenti di Istituto superiore di sanità e del Consiglio superiore di sanità: “L’epidemia ha rallentato il suo cammino, ma non è opportuno interrompere le misure di contenimento“, hanno detto. Per il premier Conte, dunque, è ancora necessario pazientare: “Ci auguriamo di poter tornare quanto prima alla normalità. Ridurremo le restrizioni fino alla loro completa eliminazione, ma lo facciamo costantemente, per evitare che gli sforzi siano resi vani“, le sue parole a ‘il Sole 24 Ore’. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)
CORONAVIRUS ITALIA, RENZI PER RIAPERTURA FABBRICHE
Sta infiammando il dibattito politico la proposta di Matteo Renzi, lanciata in un’intervista ad Avvenire, di riaprire le fabbriche italiane “prima di Pasqua”. Un’idea finalizzata ad evitare il crollo dell’economia ma che scatena la reazione della comunità scientifica, ancora preoccupata per l’evoluzione non positiva dell’epidemia di coronavirus in Italia. “Riapriamo. Perché non possiamo aspettare che tutto passi. Perché se restiamo chiusi la gente morirà di fame. Perché la strada sarà una sola: convivere due anni con il virus”, ha detto Renzi. Che ha continuato: “Serve un piano per la riapertura e serve ora. Le fabbriche devono riaprire prima di Pasqua. Poi il resto. I negozi, le scuole, le librerie, le Chiese. Serve attenzione, serve gradualità. Ma bisogna riaprire”. Rispetto alle scuole, Renzi ha detto: “Bisogna garantire gli esami: il sei politico fa male, i ragazzi hanno il diritto di essere valutati e il governo ha il dovere di permetterlo. E allora faccio una proposta concreta: si torni a scuola il 4 maggio. Almeno i 700 mila studenti delle medie e i duemilionisettecentomila delle superiori. Tutti di nuovo in classe dopo aver fatto un esame sierologico: una puntura sul dita e con una goccia di sangue si vede se hai avuto il virus”. L’epidemiologo Pierluigi Lopalco, dell’Università di Pisa e presidente del patto trasversale per la scienza, ha così commentato la proposta dell’ex premier: “Pensare di riaprire le scuole il 4 maggio è una follia e fare proclami in questo momento è sbagliato. Dobbiamo essere cauti come facciamo a riaprire le scuole se non abbiamo dati né certezze? Non diamo false illusioni e speranze”. (agg. di Dario D’Angelo)
CORONAVIRUS ITALIA, DE MAGISTRIS: “REDDITO DI QUARANTENA”
Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ha invitato il governo ad istituire fin da subito il reddito quarantena: “Il Governo – le parole del primo cittadino partenopeo pubblicate sulla propria pagina Twitter – deve istituire immediatamente il reddito di quarantena per tutte le persone che sono rimaste prive di denaro. E’ necessario immettere subito liquidità’ nelle loro tasche per consentirgli di avere beni di prima necessita’. Napoli fa e farà la sua parte”. E’ uscita allo scoperto anche la sindaca di Roma, Virginia Raggi, che invece ha annunciato lo stop per tutto il 2020 della tassa sul suolo pubblico di bar e mercati, tassa che i vari esercizi commerciali pagano nell’esporre all’esterno tavolini, bar, o nel caso dei mercati, la bancarella. “Tutelare bar, ristoranti ed esercizi commerciali di Roma è una nostra priorità – le parole della Raggi via Facebook – per questo abbiamo deciso di cancellare, per tutto il 2020, la riscossione del canone di occupazione di suolo pubblico. Una misura pensata per tutte quelle attività che hanno spazi e tavolini all’aperto, ma anche per chi gestisce servizi nei mercati rionali”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CORONAVIRUS ITALIA ULTIME NOTIZIE: RECORD MORTI, MA CALA VELOCITÀ CASI
Il Coronavirus mette a dura prova l’Italia. Sono 9.134 i morti, 969 in un giorno. Il nostro Paese non aveva raggiunto mai finora un numero così alto. Il bollettino della Protezione civile racconta una nuova strage. Ma l’Italia supera la Cina anche per contagi: comprendendo vittime e guariti si arriva infatti a quota 86.498. Di questi 66.414 sono malati, per un incremento di +4.401 casi. Nelle ultime due settimane il numero dei morti era stato superiore ai guariti solo il 23 marzo, anche se i criteri diversi usati dalle regioni per dimettere i pazienti di Covid-19 complica l’analisi delle tendenze sul fronte della remissione della malattia. Il primato dell’emergenza spetta agli Stati Uniti, ma questo non conforta. Lo fa la velocità dell’aumento, che è tornata a scendere: è al 7,4 per cento, a conferma della decelerazione che fa ben sperare i tecnici dell’Istituto superiore di sanità (Iss), i quali hanno rilevato questo trend in maniera costante dal 20 marzo scorso. Infatti è la percentuale più bassa da quando sono cominciate le rilevazioni. Ancor più bassa è la crescita dei ricoverati (+5,15 per cento) e dei pazienti in terapia intensiva (+3,3 per cento).
CORONAVIRUS ULTIME NOTIZIE: GERMANIA CURERÀ 73 ITALIANI
Nel giorno in cui l’Italia ha registrato il numero più alto di vittime col Coronavirus, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro ha firmato una circolare che invita tutti gli edifici pubblici a esporre la bandiera italiana a mezz’asta nella giornata di martedì 31 marzo. Ciò in segno di lutto per le vittime del Coronavirus, di vicinanza ai familiari dei deceduti e di partecipazione nazionale al cordoglio delle comunità più colpite da questa tragedia. Intanto la Germania è pronta ad accogliere 73 pazienti italiani nei reparti di terapia intensiva dei suoi Leader. Secondo fonti diplomatiche, citate da Tgcom24, finora ne sono arrivati sei: 4 a Lipsia e 2 a Dresda. I due pazienti che dovevano partire ieri invece non lasceranno l’Italia perché le loro condizioni sono troppo gravi. Comunque, tra i Leader che si sono fatti avanti per accogliere i pazienti italiani, oltre alla Sassonia, ci sono Berlino, Baviera, Brandeburgo e Nordreno-Vestfalia. La Turingia invece manderà un team medico e materiale sanitario.