Walter Zenga e Zlatan Ibrahimovic sono stati fra i tanti colleghi ad inviare un messaggio d’affetto a Sinisa Mihajlovic durante il periodo della malattia. “Ho sentito tantissima vicinanza da gente famosa e da gente normale, anche con gli striscioni negli stadi”, ha dichiarato l’allenatore a Verissimo lo scorso gennaio, “prima ero uno che divideva, con questo problema ho unito tutti”. Per l’ex difensore infatti l’importante è che la comunità si sia ricordata più dell’uomo che dell’allenatore. Oggi, sabato 27 marzo 2020, Verissimo trasmetterà in replica l’intervista a Sinisa Mihajlovic, in cui si parlerà anche del messaggio inviato da Zlatan. “Avanti amico e fratello! Siamo tutti contenti che sei tornato in panchina“, ha detto, “sapevo che eri il più forte di tutti. Ti aspettiamo in campo ma non crearmi troppe difficoltà quando giocherò contro la tua squadra“. Per Sinisa, Ibrahimovic è molto di più di un collega, lo vede come un fratello. Anche se sul prato verde si sono ritrovati spesso a scontrarsi, prima che fra loro nascesse un’intensa amicizia. “Mi è dispiaciuto che non sia venuto qui”, ha detto a Silvia Toffanin, parlando del rifiuto del giocatore di rifiutare l’ingaggio del Bologna, “capisco la scelta del Milan, anche se da noi si sarebbe divertito di più. Abbiamo un carattere molto simile e molto forte. Sono contento che sia tornato in Italia, speriamo solo che contro di noi non possa giocare a causa di qualche ammonizione, così avremo un problema in meno!“.
Walter Zenga e Sinisa Mihajlovic, la storia della loro amicizia
L’amicizia che lega Walter Zenga a Sinisa Mihajlovic risale a molti anni fa, molto prima che l’Uomo Ragno ed ex portiere dell’Inter si è ritrovato a sostituire l’attuale allenatore del Bologna. “Quando parlo di Mancini e Mihajlovic parlo di due grandissimi amici dei quali vado molto fiero, due persone a cui voglio molto bene”, ha dichiarato all’epoca l’ex neroazzurro, come riporta Passione Inter, “loro fanno il tifo per me e io faccio ovviamente il tifo per loro”. Zenga ha sempre visto in Mihajlovic quella grande tattica che dal prato verde, vissuto in prima persona, ha adottato anche per il suo percorso nella guida delle squadre. “Quando abbiamo giocato insieme lui faceva coppia con Mannini”, ha aggiunto, “e io mi sentivo molto al sicuro nonostante nessuno dei due fosse nato centrale“. In occasione della sua recente guarigione dalla leucemia, Walter ha inoltre inviato un messaggio caloroso all’amico Sinisa, rivelando di aver imparato proprio da lui a camminare a testa alta.