Il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, è intervenuto oggi in collegamento a Storie Italiane per commentare a lungo l’attuale situazione in Italia, alle prese con la drammatica emergenza Coronavirus. Il suo pensiero è andato subito all’importante gesto arrivato dalla vicina Albania, da dove sono giunti medici ed infermieri in aiuto al nostro Paese. “E’ stato un momento di grande insegnamento”, ha commentato il ministro. “Qualche giorno fa mi ha chiamato il premier albanese e mi ha detto che non potevano stare a guarda. Un paese come l’Albania che sta lottando con il virus ha detto che non può stare a guardare mentre gli amici italiani hanno già finito le loro riserve”, ha aggiunto. Lo stesso Di Maio ha spiegato di essere andato in prima persona ad accoglierli ed ha ribadito il grande insegnamento “di chi non è un paese ricco ma ha una grande memoria”. Quindi una stoccata all’Unione Europea: “Noi come Italia ci ricorderemo di tutti i paesi che ci hanno aiutato e cercheremo di fare il massimo per onorare questo senso di amicizia”, ha dichiarato Di Maio. Non ha negato, poi, le grandi difficoltà in riferimento alle trattative portate avanti dall’Italia a livello di Unione Europea. “Non siamo antieuropei nè arroganti, ai governi europei chiedo: che colpa ha l’Italia di fronte a questa epidemia?”, ha domandato il ministro. “Questa è una pandemia globale in cui l’Italia è stata colpita e chiediamo solo di poter spendere tutti i soldi che servono per permettere alla gente di poter dar da mangiare ai propri figli”, ha proseguito, “siccome siamo stati un popolo che ha dato tanto all’Ue, l’abbiamo fondata e finanziata, adesso è il momento di poter chiedere e avere”.
LUIGI DI MAIO A STORIE ITALIANE: L’APPELLO AI GOVERNI EUROPEI
Luigi Di Maio, nonostante il suo appello all’Unione europea, ha poi aggiunto di essere molto contento del fatto che con il nostro Paese ce ne siano altri come Francia e Spagna che sostengono l’idea di principio che “un paese in un momento di crisi deve spendere quello che serve”. “La morale della favola è condividiamo i rischi oggi per condividere opportunità domani”, ha aggiunto Di Maio. “Sono arrivati mascherine e ventilatori polmonari anche da altri paesi, ma dall’Ue ci aspettiamo la possibilità di poter spendere tutto ciò che occorre per il nostro popolo”. Rispetto alla trattativa in corso ha rivelato la sua complessità e l’auspicio che possano bastare 10 giorni. “E’ molto importante che in questa fase si continui a coalizzare i paesi attorno alla posizione dell’Italia. Ma è anche il momento che tanti paesi europei possano considerare le richieste dell’Italia come quelle per tutti i paesi europei”, ha detto ancora. Sul piano delle mascherine e dei dispositivi di protezione Di Maio ha ringraziato i nostri ambasciatori all’estero e i commissari Arcuri e Borrelli, rivelando: “La scorsa settimana sono arrivati circa 15 milioni di mascherine e da domani arriva il carico più importante, il primo lotto di 100 milioni, domani ne arrivano 8 milioni”. L’Italia necessita in tutto di circa 100 milioni di mascherine al mese e circa 10mila ventilatori polmonari. “Questi numeri, senza gli aiuti dagli Usa, Russia, Cina, paesi Balcani e Africa, non ce l’avremmo mai fatta, adesso la vera partita è garantire anche la produzione interna con le nostre fabbriche che inizia da oggi, tra cui la Ferrari che produce pezzi per i ventilatori polmonari. noi siamo un grande paese, ce la faremo”. Infine, sulle future aperture ha chiosato: “Dobbiamo attendere il parere degli esperti, inutile annunciare date che potrebbero poi essere smentite. Chiedo a tutti quelli che vanno spesso a fare la spesa, di comprare prodotti made in Italy per aiutare lavoratori e imprese italiane”.