Wimbledon verrà cancellato, e così anche il Roland Garros. Lo ha anticipato Dirk Hordorff, vice presidente della federtennis tedesca: intervistato a Sky Sports Germania, ha detto che i Championships (in programma tra il 29 giugno e il 12 luglio) non saranno disputati. Si attende solo l’ufficialità, che potrebbe arrivare mercoledì quando ci sarà una riunione tra i membri dell’All England Lawn & Tennis Club che ogni anno ospita il popolare torneo, diventato nel corso degli anni il vero simbolo della gloria tennistica e che è rimasto l’unico dei quattro Slam a venire giocato sull’erba. Tradizione e storia stanno per essere cancellati, e sarebbe la prima volta in tempo di pace: purtroppo l’emergenza Coronavirus lascia ben pochi spiragli perché il torneo si disputi regolarmente, anche se il presidente Atp Andrea Gaudenzi aveva parlato di fine aprile per una decisione circa gli appuntamenti su erba è chiaro che i numeri del Covid-19 impongono di fare il punto della situazione e capire che i margini sono attualmente pochi.
Wimbledon sarà cancellato, ma c’è di più: secondo il vice presidente Hordorff anche il Roland Garros non verrà disputato. Sappiamo bene che gli Open di Francia, con una decisione che aveva suscitato polemiche per non essere stata presa di comune accordo con le altre organizzazioni, aveva posticipato l’appuntamento alla fine di settembre, in concomitanza con la Laver Cup e appena dopo gli Us Open. In realtà, presto potrebbe essere ufficializzata la cancellazione: dunque, resterebbe solo un altro Slam da disputare nel 2020 e sarebbe appunto quello di Flusingh Meadows, con la speranza che a settembre l’emergenza Coronavirus sia finalmente terminata e si torni ad avere una parvenza di normalità. Per quanto riguarda Wimbledon, va fatta un’ulteriore considerazione perché, effettivamente, lo spostamento delle Olimpiadi lascerebbe una finestra utile per disputarlo nell’anno solare (qualora la pandemia si fosse arrestata, il che è tutto da dimostrare.
CORONAVIRUS WIMBLEDON: PROBLEMI DI CLIMA
Infatti, far giocare Wimbledon in agosto aprirebbe un problema legato alle condizioni climatiche: il tennis sull’erba impone che i manti dei campi siano in condizioni accettabili, e infatti non sono poche le critiche rivolte alla manutenzione del verde di cui nei giorni finali del torneo resta ben poco. L’eccessivo sole farebbe bruciare l’erba, rendendola troppo secca e rendendo impraticabili i terreni di gioco: a Wimbledon son due i campi dotati di copertura, e nei primi giorni con tantissime partite in contemporanea sarebbe assolutamente impossibile organizzarsi. Di conseguenza, la decisione finale dovrebbe realmente essere quella della cancellazione dello Slam: un gran peccato per tutti gli appassionati e per i giocatori stessi, ma chiaramente in questo periodo la priorità deve essere quella di debellare il Covid-19 anche rinunciando a quelle che fino a poco fa erano considerate priorità.