La crisi economica e politica prodotta dal coronavirus stringe sempre più nella morsa l’Unione Europea e l’intero occidente: per questo motivo dalla Bce si vedono segnali di forte apertura per gli eurobond (o cosiddetti “coronabond”) proposti da Italia, Spagna e altri 7 Paesi Ue per “condividere” il debito che si sta creando per la massima emergenza della pandemia. «Sono a favore dei coronabond» e a dirlo è il vicepresidente della Bce Luis de Guindos in un’intervista alla Radio spagnola Cope; «si tratta di una pandemia che avrà ripercussioni su tutti» ribadisce il vice-Lagarde spiegando che la crisi generata dal coronavirus sia del tutto diversa da quelle del 2008-2009-2010 (e quindi necessiti provvedimenti diversi da quelle stesse).
Stamane sulla Rai il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha ammesso che la “trattativa” in corso tra Ue e Italia – dopo le parole della Presidente Commissione Europea Von der Leyen avevano di fatto bocciato su tutta la linea gli eurobond a favore dell’utilizzo del Mes (Fondo Salva Stati) – è in corso ma tutt’altro che semplice: «se Roma alza la voce non è perché siamo antieuropeisti o per arroganza: L’Italia non ha colpa di questa pandemia, e deve poter spendere tutto ciò che è necessario per aiutare il suo popolo».
BCE VERSO L’OK AI CORONABOND, IL PUNTO DI GENTILONI
Con la Bce che di fatto “smentisce” la stessa Von der Leyen ipotizzando di intervenire a breve con il varo degli eurobond – dopo il sostanziale fallimento del Consiglio Ue della scorsa settimana – ad intervenire per far da mediatore è il Commissario agli Affari Economici Paolo Gentiloni: «Se capovolgiamo la discussione da Mes e Coronabond sugli obiettivi e come finanziarli sono positivo che la strada per trovare un’intesa si può trovare» spiega nell’intervista odierna a Radio Capital l’ex Premier Pd, «la divisione in Ue può essere superata se partiamo dagli obiettivi comuni che dobbiamo finanziare. Sono fiducioso che una via di condivisione si possa trovare e penso che bisogna farlo inevitabilmente in un dialogo con la Germania senza di cui non riusciamo a trovare un compromesso».
Se da un lato Gentiloni avverte che l’emissione di bond genericamente per mutualizzare il debito «non verrà mai accettata», dall’altro bisogna trovare una “missione” con cui indirizzare i medesimi coronabond: «può essere quella di finanziare gli obiettivi comuni come affrontare l’emergenza sanitaria, creare un nuovo strumento di garanzia per la disoccupazione e un piano per il sostegno alle imprese». Il ruolo di mediatore però “impone” di tenere aperta anche l’altra opzione, ovvero quella rifiutata dall’Italia e dalla Spagna: «Il Mes non è la Spectre, è uno strumento condiviso, la discussione è sulle condizionalità, e si parla di alleggerirle ma non sono molto ottimista nemmeno su questa, perciò meglio spostare la discussione su quali obiettivi finanziare e poi decidere come».