Il bilancio dell’emergenza coronavirus in Spagna è di 8.202 morti e 94.417 casi positivi, numeri in crescita esponenziale che evidenziano lo stato d’allarme di Madrid. Il Governo deve fare i conti anche con l’emergenza economica e notizia di pochi minuti fa è il via libera al decreto sugli aiuti ai lavoratori. Come spiegato dal vicepremier Pablo Iglesias e dal ministro dell’Economia Nadia Calvo, il dl contiene lo stop agli sfratti, la moratoria sui prestiti personali e sulle bollette, nonché sussidi di disoccupazione. Per quei lavoratori che hanno perso occupazione con l’inizio dell’emergenza sono previsti 440 euro al mese. Il vice di Sanchez ha poi tenuto a precisare che a nessun cittadino spagnolo potrà essere tagliata l’acqua, l’elettricità o il gas nel corso di questo periodo di emergenza. Infine, da registrare un possibile nuovo provvedimento restrittivo: sono giunte diverse segnalazioni di comportamenti non idonei alla quarantena, basti pensare a padroni di cani distanti 3-4 chilometri dall’abitazione. (Aggiornamento di MB)
CORONAVIRUS SPAGNA: AUMENTO RECORD DEI DECESSI IN 24 ORE
Assieme all’Italia, in cui tuttavia si registrano lievi segnali di stabilizzazione del numero dei contagi e della diffusione del Covid-19, è la Spagna a rappresentare il maggior motivo di preoccupazione assieme agli Stati Uniti in questa fase della pandemia da Coronavirus: nel Paese iberico nelle ultime 24 ore si è registrato non solamente il numero record di morti da qui all’inizio dell’emergenza (+849 decessi) ma anche quasi 10mila nuovi casi in un giorno che hanno fatto salire il totale a oltre 94mila. Numeri che presto “surclasseranno” anche il trend italiano e che preoccupano soprattutto in relazione alla situazione della capitale Madrid e, adesso, anche della regione della Catalogna: in particolar modo si teme il collasso nelle strutture sanitarie madrilene e delle Terapie Intensive di tutta la regione. Inoltre a dare una migliore fotografia della situazione è la decisone di dare vita a un secondo obitorio temporaneo, allestito presso il palaghiaccio di Valdebebas da parte dell’Istituto di Medicina Legale. (agg. di R. G. Flore)
CORONAVIRUS SPAGNA: FUNERALI VIETATI FINO A FINE EMERGENZA
Crescono a ritmi vertiginosi gli infetti in Spagna, con quasi 10000 casi registrati nelle ultime 24 ore, per un totale che ha superato le 94mila infezioni. Una crisi senza fine nella vicina nazione iberica dove gli ospedali sono già al collasso e dove il picco non sarebbe ancora stato raggiunto. Di pari passo all’emergenza sanitaria, prosegue quella economica, con il governo che è pronto a varare nuove misure a sostegno di famiglie e imprese. In particolare, come scrive SkyTg24.it, dovrebbero giungere aiuti per chi non riesce a pagare l’affitto, con la concessione di crediti a tasso zero. Allo studio anche il rinvio dei pagamenti dei contributi previdenziali per i lavoratori autonomi e alcune piccole e medie imprese. Intanto, da ieri sono stati proibite tutte le cerimonie funebri in Spagna, con le autorità che ammettono al massimo tre congiunti alla sepoltura. “I funerali religiosi o le cerimonie funebri civili sono proibite fino alla fine dello stato di emergenza”, si legge sull’ultimo decreto pubblicato in Gazzetta ufficiale. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CORONAVIRUS SPAGNA: 8189 MORTI, 94.417 CASI
Sono a dir poco clamorosi gli ultimi dati forniti dal ministero della Salute in merito alla diffusione del Coronavirus in Spagna: sono saliti a 94.417 i casi confermati (quasi settemila in più rispetto all’ultimo dato utile) e i decessi hanno raggiunto quota 8.189 unità. Inoltre, 5.607 pazienti necessitano della terapia intensiva, mentre i guariti sono in tutto 19.259. La Comunità di Madrid risulta essere ancora una volta la più colpita, con un totale di 27.509 contagi acclarati e 3.603 decessi. Seguono la Catalogna, con 18.773 casi e 1.672 morti e la regione della Castilla-La Mancha (6.424 casi e 708 morti). I Paesi Baschi, con 6.320 casi confermati e 325 vittime da Covid-19, sono un’altra delle zone più colpite dall’epidemia. Nel frattempo, sono arrivate le prime parole di commento della dottoressa María José Sierra, che, ricordiamo, sostituisce il direttore del Centro di Allarmi ed Emergenze Sanitarie, Fernando Simon, ancora isolato nella sua casa dopo essere stato trovato positivo al Coronavirus: “Continuiamo a notare questo cambiamento di tendenza. L’aumento dei casi è passato dal 20% al 12%”.
CORONAVIRUS SPAGNA: SUPERATA LA CINA NEI CONTAGI
Si aggrava ulteriormente, purtroppo in linea con i numeri fatti registrare negli ultimi giorni, il bilancio connesso all’epidemia di Coronavirus in Spagna, dove i casi confermati ad oggi, martedì 31 marzo 2020, sono quasi 88mila (87.956, per la precisione), con un totale di 7716 decessi. Con questi nuovi dati, la Spagna opera suo malgrado il sorpasso ai danni della Cina in termini di contagi acclarati, dal momento che il Paese orientale, terra in cui si sono registrate le prime infezioni, ne conta 81.518. Per quanto concerne la situazione nella penisola iberica, il ministero della Salute ha annunciato nella sola giornata di ieri 6398 pazienti positivi in più rispetto a 24 ore prima, con un aumento pari all’8,1%, e 812 morti in più (+12,4%). Inoltre, 5231 persone affette da Covid-19 sono state ricoverate in terapia intensiva (324 di esse in appena 24 ore) e altre 2.071 sono fortunatamente guariti, portando il dato relativo alle guarigioni a toccare quota 16.780: in pratica, il 20% della globalità dei casi segnalati, stando a quanto riferiscono le ultime statistiche ministeriali.
CORONAVIRUS SPAGNA: INSUFFICIENZA RESPIRATORIA PER IL VICEPRESIDENTE DEL GOVERNO DI ARAGONA
Per quanto riguarda l’emergenza sanitaria connessa alla diffusione del Coronavirus in Spagna, si sta assistendo dunque a un cambiamento di tendenza nell’aumento medio dei casi giornalieri, secondo quanto esplicato nel corso della conferenza stampa di lunedì dal dottor María José Sierra, capo area del Centro di coordinamento per l’allarme sanitario e le emergenze, che ha rimpiazzato il suo predecessore, Fernando Simón, dopo che quest’ultimo è risultato positivo al test per il Covid-19 ed è rimasto in isolamento domiciliare. Intanto, non giungono buone notizie da parte del governo di Aragona, il cui vicepresidente e ministro dell’Industria, della Competitività e dello Sviluppo commerciale, Arturo Aliaga, è stato ricoverato presso l’ospedale clínico universitario “Lozano Blesa” di Saragozza per insufficienza respiratoria. Attualmente Aliaga, riferiscono le fonti locali, sarebbe ancora in attesa di essere sottoposto al tampone per verificare la sua eventuale positività al Coronavirus