Ora d’aria per i bambini? Questa l’idea lanciata per permettere ai più piccoli di uscire all’aperto durante la quarantena per l’emergenza coronavirus. Una risposta arriva dal ministero dell’Interno, con una circolare inviata ai prefetti: è possibile passeggiare col proprio figlio minore, purché lo si faccia nei pressi della propria abitazione. La circolare, uscita nel pomeriggio di martedì 31 marzo 2020, fa definitiva chiarezza su un tema particolarmente dibattuto e sentito. È consentito, a un solo dei genitori, camminare con i propri figli minori, perché “questa attività può essere ricondotta tra le attività motorie all’aperto”, purché ovviamente ciò avvenga in prossimità della propria abitazione. La stessa attività può essere svolta “nell’ambito di spostamenti motivati da situazioni di necessità o per motivi di salute”. La passeggiata è possibile, ma con un solo genitore e senza allontanarsi. Una precisazione attesa in queste settimane di lockdown. Nella stessa circolare il Viminale chiarisce pure che il divieto di assembramento non può intendersi violato dalla presenza, negli spazi all’aperto, di persone ospitate nella stessa struttura di accoglienza, come per le case-famiglia. (agg. di Silvana Palazzo)
ORA D’ARIA PER BAMBINI IN QUARANTENA?
Bambini chiusi in casa da ormai quasi un mese insieme ai loro genitori a causa del coronavirus. Come e più degli adulti, però, i più piccoli soffrono questo periodo di reclusione tra le mura domestiche essendo la loro una fase di crescita caratterizzata dalla necessità di giocare, divertirsi all’aperto e interagire con i propri coetanei. La quarantena, dunque, rischia di provocare parecchi problemi e il convincimento comune è che per i bambini debba essere studiata una formula che consente loro se non di tornare alla normalità quanto meno ad una sua parvenza. A promettere un’iniziativa in questo senso è stato il ministro della Famiglia, Elena Bonetti, che ha spiegato: “Il rispetto delle regole per garantire la salute di tutti è prioritario ma noi stiamo chiedendo ai bambini e ai giovani un sacrificio enorme: non possono giocare con i loro coetanei, non possono fare attività sportiva, non possono andare a scuola”.
L’ESPERTO: “RISCHIO BOMBA SOCIALE”
Un’ora d’aria per i bambini in quarantena? Il ministro Bonetti ci sta pensando: “Dobbiamo permettere loro (i bambini, ndr), in modo graduale sicuro, tutelato, per la loro salute e la salute della collettività di uscire, di poter iniziare a fare un’attività psicomotoria ovviamente non in gruppo ma da soli che abbia nel pieno rispetto delle regole del contenimento e del contrasto al virus, la possibilità gradualmente di essere fatta”. Sono tanti i genitori che volgono già lo sguardo all’estate, quando col caldo sarà complicato pensare di poter tenere in casa i più piccoli senza danni per loro e per le famiglie. L’estate è infatti il periodo dell’anno in cui di solito i bambini sono affidati alle cure dei nonni (i più esposti al coronavirus) e passano il tempo facendo attività di gruppo in città. Da Milano psicologi, genitori ed educatori hanno scritto al premier Conte e al ministro Speranza chiedendo un’ora d’aria per tutti i bambini e i ragazzi senza alcun assembramento nel rispetto del distanziamento sociale. Lo psicoterapeuta Alberto Pellai, intervistato dal Corriere della Sera, ha lanciato l’allarme: se terremo i nostri bambini e ragazzi in casa ancora a lungo la situazione diventerà una bomba. Secondo le indiscrezioni, però, si proseguirà con la quarantena per tutti almeno per il prossimo mese, a meno che la ministra riesca a far introdurre una piccola ma simbolica “eccezione per i più piccoli” nel prossimo decreto.