Non è ancora iniziata ma si presenta certo una stagione 2020 difficilissima per il ciclismo mondiale, visto il perdurare e l’aggravarsi della pandemia da coronavirus. L’emergenza che è ormai diventata globale infatti sta necessariamente portando a parecchie modifiche e cancellazioni degli appuntamenti cardine della stagione: cancellate le classiche della primavera in Italia (come Strade Bianche e Milano-Sanremo), ecco che presto sono pure saltate le classiche del nord: e pure i grandi giri sono a rischio, dal Giro d’Italia (cui è stata rinviata la partenza) fino al Tour de France (su cui invece è ancora aperta la discussione). Insomma, è grande caos nel mondo del ciclismo e non potrebbe essere altrimenti vista l’incertezza generale: quel che è certo è la priorità data all’incolumità di atleti e spettatori, davanti al calendario. Pur consci della situazione di grave crisi in Europa e non solo, pure gli appassionati come anche le federazioni e i comitati organizzativi stanno facendo il possibile per salvare questa stagione così straordinaria e già sono sorte non poche ipotesi anche curiose (come quella di un unico Grande Tour, che unisca i tre grandi giri), che solleticano la fantasia. Per parlare di questa particolarissima stagione 2020 del ciclismo abbiamo sentito Gianni Bugno: eccolo in questa intervista esclusiva a ilsusssidiario.net.
Come vede la stagione del ciclismo 2020 rispetto al problema del Coronavirus? Purtroppo la stagione 2020 del ciclismo è stata condizionata dal Coronavirus, una cosa che sicuramente ha scombussolato un po’ tutto, dai calendari alla stessa attività agonistica delle squadre, dei corridori
Pensa che si possa tornare a gareggiare e quando? Quando non lo so, sicuramente però appena ci saranno le condizioni ottimali per farlo si potrà tornare a gareggiare.
Giro – Tour – Vuelta: realistica una corsa che le unisca tutte? No mi sembra una cosa veramente impossibile.
Giusto prolungare il calendario fino a novembre? Mi sembra una cosa giusta, che si può fare.
Quanto sarà il danno economico per tutto il movimento del ciclismo in seguito alla pandemia da Coronavirus? Molto, una cosa non indifferente che anche tutto il movimento del ciclismo dovrebbe sentire.
Prima di correre in ogni caso viene l’incolumità dei corridori… Credo proprio che su questo non ci siano problemi, verranno prese le giuste cautele, le giuste cose per l’incolumità, la salute dei corridori.
Lei come si sarebbe comportato da corridore? Allo stesso modo degli altri corridori.
Quanto manca il ciclismo in questo momento? Molto è normale, è un grande sport, molto popolare, manca alla gente, manca come spettacolo. Manca il ciclismo…
(Franco Vittadini)