Si elevano sempre più voci anche all’interno del campionato della Serie A contro la ripresa della stagione, interrotta ormai a inizio marzo per l’esplodere anche in Italia dell’emergenza Coronavirus. L’incertezza su quando si potrà giocare e i problemi derivanti dal continuo posticipare il prossimo calendario (unito alle difficoltà di far coincidere impegni di campionato con quelli in Europa, dove la pandemia è pure in pieno corso) infatti stanno spingendo molti a chiedere che la stagione di Serie A di fatto si chiuda qui, pur consci delle conseguenze economiche che tale decisione porterebbe (e su cui si sta ancora parlando anche con toni animati).
Ecco che in tal senso si leggono le ultime parole del presidente della Sampdoria Massimo Ferrero che al Secolo XIX ha affermato: “Le venti squadre di Serie A sono un po’ come la confindustria del pallone, anziché continuare a passare ogni giorno ore in call senza cavare un ragno dal buco perché non troviamo una strategia comune? Anziché fare strategia comune ognuno dice la sua, chi vuole giocare per lo Scudetto, chi per non andare in Serie B. Giocare, capite?”
CORONAVIRUS SERIE A, FERRERO: “COME POSSO CHIEDERE A GABBIADINI DI GIOCARE?”
E pure lo stesso Ferrero rincara la dose, esprimendo la sua incredulità sul fatto che vi siano concrete chance che la Serie A torni in campo e pure in tempi brevi. In tale senso lo stesso patron ha voluto chiarire la sua posizione: “Perché non voglio che il campionato riparta? Non perché ho paura di retrocedere, come ho sentito dire, ma perché ritengo che non ci siano le condizioni idonee per ricominciare a giocare. E’ un fatto fisico e mentale”. Inevitabile dunque che lo stesso Ferrero ricordi che nel suo spogliatoio non sono stati pochi i giocatori che sono stati contagiati dal Coronavirus: “Immaginatevi Gabbiadini, avuto il Coronavirus, si è ripreso da poco e devo dirgli magari che a maggio si torna in campo. Non è una macchina, che è spenta e la riaccendi. E che testa avrà per giocare?”. Ma non solo perché il patron dei blucerchiati rincara la dose: “E poi chi ci andrà allo stadio? La gente? E come, con le mascherine? Basta parlarsi addosso. Affrontiamo questo momento con testa e dignità”.
CORONAVIRUS SERIE A, FERRERO: OGNI PROGRAMMA E’ PRIVO DI BASI
Netto infine il messaggio di Ferrero ai colleghi; “Io voglio ripartire ma pensiamo come, dove e unifichiamoci. Qualsiasi programma fatto oggi è privo di basi. Non si può ripartire pronti via, come certi presidenti vorrebbero”. E pure non manca la preoccupazione per quello che sarà il prossimo calendario del campionato italiano, se davvero si riuscirà a tornare in campo: “Tre partite a settimana, se no non ce la fai a chiudere entro luglio. E poi subito in ritiro per cominciare e finire a maggio prima dell’Europeo!. Vorrei sapere quante squadre sono in grado di reggere un ritmo così frenetico”. Questa l’ultima punzecchiatura del patron della formazione ligure, che certo ha dato voce a parecchi dubbi che cominciano a serpeggiare anche all’interno primo campionato italiano e non solo, per quello che sarà questa drammatica stagione.