Tiene sempre banco il tema bollente del ritorno in campo per il campionato della Serie A: mentre infatti anche oggi diversi club si sono espressi in favore dello stop definitivo alla stagione, la Lega serie A invece prosegue nel suo lavoro di ricerca di date utili per la chiusura regolare del campionato, sostenuta anche da Figc e Uefa, che pure sono all’opera per ridefinire questo finale di stagione, certo a dir poco confusionario e problematico.
Pure nel caos e nell’incertezza su quali saranno gli sviluppi della pandemia e sulla durata dell’emergenza coronavirus, la priorità per le alte sfere del calcio rimane quella di tornare in campo e chiudere regolarmente il campionato, anche a costo di adottare misure straordinarie o programmare un calendario fittissimo. Questo poi lo ha ribadito solo ieri sera anche il presidente della Figc Gravina, che ai microfoni di TMW Radio ha pure aggiunto: “L’ipotesi è partire dal 20 di maggio o i primi di giugno, per finire a luglio. Si parla addirittura di agosto e settembre, io ho precisato che mi dispiacerebbe correre il rischio di compromettere un’altra stagione per salvare questa”.
CORONAVIRUS SERIE A, GRAVINA: “SCUDETTO D’UFFICIO?”
Chiaramente il tutto resta subordinato all’evolversi dell’emergenza sanitaria, ma per il patron del calcio italiano per il momento si può ipotizzare per fine maggio la ripresa della stagione: necessario però sconfinare a luglio col calendario, senza dimenticare le problematiche che un tale allungamento della stagione causerebbe all’annata 2021-2021 (dove ci saranno anche gli Europei). E non scordiamo neppure che nel frattempo sempre questa estate si dovrà trovare spazio nel calendario anche per le ultime sfide internazionali. Insomma, pur con una nuova possibile data da cui ripartire, la situazione resta più confusa che mai e in ogni caso gli scenari futuri presentano ancora tanti nodi difficili da sciogliere.
Pure però l’annullamento della stagione rimane una strada non percorribile per la federazione, come Gravina ha ricordato: “Annullare tutto credo sia abbastanza complicato. Ci sarebbe una grave ingiustizia che porterebbe ad una emergenza legale durante una emergenza epidemiologica”. Non solo: in caso di annullamento si dovrebbe poi anche decidere se assegnare o meno lo scudetto, che stanno alla classifica corrente andrebbe d’ufficio alla Juventus: pure la società bianconera “ha espresso un non gradimento di una soluzione di questo tipo” come ci ha segnalato lo stesso numero 1 del calcio italiano.