Sono svariate le ipotesi che in queste ultime settimane sono state effettuate sulle origini del coronavirus. L’ultima teoria, pubblicata dalla rivista Nature Medicine, e ripresa da numerosi organi di informazione online fra cui l’agenzia Ansa, racconta di come il covid-19 potrebbe essere in circolo da anni. In poche parole, il coronavirus detto anche SarsCoV2, si sarebbe mutato nel corso del tempo, fino all’ultima versione che avrebbe scatenato l’epidemia che stiamo vivendo ormai da un paio di mesi a questa parte. La cosa certa, secondo Nature Medicine, è che il coronavirus avrebbe un’origine naturale, e non sarebbe nato in un laboratorio come da teorie complottistiche circolate in rete con frequenza. Un gruppo di ricerca composto da statunitensi, britannici e australiani, coordinati dall’istituto californiano Scripps Research Institute, ha esaminato le caratteristiche genetiche del virus che ha ucciso più di 10mila persone nella sola Italia, arrivando ad escludere che questo sia stato manipolato geneticamente.
CORONAVIRUS NEGLI UMANI DA ANNI: “L’EVOLUZIONE E POI LA PANDEMIA”
Vengono poi presentati due diversi scenari: il primo, è che il coronavirus si sia evoluto negli animali, soprattutto nel passaggio fra pipistrelli e pangolini, per poi arrivare anche all’uomo. Una teoria che viene supportata anche dalla tesi secondo cui i primi casi da covid-19 sarebbero stati riscontrati presso il famoso mercato del pesce di Wuhan. Peccato però che non siano ancora state trovate prove evidenti ed ufficiali di questo legame. Pare infatti che i coronavirus di pipistrelli e i pangolini analizzati, non avrebbero alcuna correlazione con il covid-19 o SarsCoV2. Di conseguenza è probabile maggiormente un secondo scenario, fino ad oggi mai preso in considerazione, ovvero, che il virus sia circolato indisturbato per anni nei nostri corpi. A riguardo i ricercatori spiegano: “E’ possibile che il progenitore di SarsCoV2 abbia fatto il salto negli umani, acquisendo nuove caratteristiche genomiche mentre passava inosservato da una persona all’altra. Una volta acquisiti, questi adattamenti avrebbero permesso alla pandemia di decollare producendo un numero di casi sufficientemente grande”.