Il rinvio delle Olimpiadi di Tokyo 2020 al 2021, resosi necessario per l’emergenza Coronavirus, non ha intaccato i sogni di gloria di Vanessa Ferrari. Anzi la ginnasta italiana, subito dopo aver appreso la notizia, è apparsa ancora più convinta a perseguire il suo sogno a cinque cerchi. Tokyo 2020 sarà per la Farfalla di Orzinuovi la quarta Olimpiade, un vero record per una ginnasta: un appuntamento speciale al quale la nostra azzurra si sta preparando con serietà e intensità, come siamo soliti vederla. Pur con un anno ancora di attesa, Vanessa promette di stupirci ancora con una grande impresa delle sue… Nella trepidante attesa di vederla ancora in pedana, abbiamo sentito proprio Vanessa Ferrari: eccola in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Vanessa, hai detto che il rinvio delle Olimpiadi non ti spaventa: l’obiettivo è sempre andare a Tokyo? Con lo slittamento dei Giochi al 2021 per te sarà ancora più dura? E’ ovvio che avrei preferito chiudere il conto in queste settimane. Una volta raggiunta la qualificazione il top sarebbe stato quello di poterle disputare le Olimpiadi questa estate, ma come dicevo non mi spaventa aspettare un anno in più. A trent’anni sarà ancora più entusiasmante.
Come cambiano di conseguenza le tue metodologie di allenamento, la tua preparazione? Adesso abbiamo giocoforza frenato. In palestra non sto andando in questi giorni. Riprogrammerò nelle prossime settimane tutti i carichi di lavoro, perché molto dipende dalla nuova calendarizzazione degli appuntamenti internazionali a cui prenderò parte.
Stai lottando con Lara Mori per avere il pass olimpico nel corpo libero: cosa pensi della tua compagna di Nazionale? Lara è una mia avversaria in questa fase delle qualificazione, ma è soprattutto una mia amica. La ginnastica artistica è uno sport individuale, ma c’è un grande spirito di squadra fra di noi. Un testa a testa che ovviamente avrei preferito avere con una ginnasta diversa, di un’altra nazione, ma è capitato così.
Come stai vivendo il problema del Coronavirus nella vita quotidiana? Orzinuovi e la provincia di Brescia sono particolarmente toccati... Conosco la situazione di Orzinuovi solo attraverso i tg. Io di Orzinuovi ho solamente i natali perchè li c’è l’ospedale dove sono nata, ma non vi ho mai vissuto. La situazione di Orzinuovi è una delle più gravi in assoluto della nostra provincia, ma anche Nave, la cittadina dove abito, è stata fortemente colpita.
14 anni dopo l’oro ai Mondiali: cosa ti spinge ancora ad andare avanti? Io amo questo sport. Sono cresciuta a pane e ginnastica artistica ed è il mondo nel quale vorrei vivere anche quando avrò smesso. Il mio rapporto non idilliaco con i Giochi Olimpici è certamente uno dei motivi che mi hanno spinto a proseguire l’attività sino ad oggi, nonostante i tanti problemi fisici che ho avuto in questi anni. Mi diverto a fare fatica, mi piace quando torno in forma, mi esalto quando so di aver eseguito bene un esercizio.
Risultati beffardi per te alle Olimpiadi: che legame hai con i Giochi? Nel 2008 a Pechino non ero in forma e quindi per me è stato un disastro. A Londra è stata una beffa perché comunque sul podio c’era salita, poi per un’inspiegabile cavillo del regolamento nel decidere il pari merito non mi hanno dato il bronzo. A Rio speravo proprio di avercela fatta ed invece è arrivato un quarto posto che mi brucia ancora. Che legame ho con i Giochi? Quelli che può avere una che è consapevole di essersi meritata almeno una medaglia ed invece non ce l’ha.
Come pensi possa rispondere lo sport al problema del Coronavirus? Quale messaggio ci lasci anche come persona a tutto quello che stiamo vivendo? Sono sempre stata abituata sin da bambina a seguire le regole. E quindi anche in questo caso mi sono sempre comportata obbedendo alle indicazioni. Questa pandemia è davvero una cosa gravissima, che probabilmente cambierà un po’ anche il nostro modo di vivere in futuro. Personalmente ho riscoperto il valore del mio tempo libero che trascorro con il mio fidanzato Simone ed in compagnia dei miei due cani, Taiga e Sneja. Non è ancora finita l’emergenza, ma se tutti insieme ci atteniamo alle indicazioni sono certa che ne usciremo presto. (Mauro Mantegazza – Franco Vittadini)