Fra i protagonisti de il Meglio di Viva RaiPlay, in onda questa sera in prima serata su Rai Uno, anche il grandissimo Vincenzo Mollica. Lo storico giornalista di casa Rai, è stato voluto fortemente dallo showman per eccellenza d’Italia, Fiorello, nel suo programma. O meglio, nello show c’è un Mollica in versione inedita, ovvero, nei panni di un pupazzo che con la tipica cadenza e la parlata incondibile del collega giornalista, si esprime con il gergo giovanile. Mollica, parlando nelle scorse settimane con il programma Tv, Sorrisi e Canzoni, aveva spiegato come era nata questa idea: “Nasce tutto dal genio di Fiorello. Io mi sono limitato a dargli la mia voce. Con gioia”. Fiorello e Mollica si conoscono da molti anni, e a farli conoscere era stato il compianto Bibi Ballandi, noto produttore televisivo e discografico. Mollica, nella chiacchierata di cui sopra, raccontò di non averci pensato due volte nell’accogliere la proposta di Fiore: “Fiducia totale – aveva detto – Perché lui è uno dei pochi che ha capito il vero segreto dell’arte televisiva: inventarsi ogni giorno qualcosa di nuovo”.
VINCENZO MOLLICA FAN DE LA VITA IN DIRETTA
Il collega della tv ha deciso di abbandonare all’età di 67 anni, dopo una lunghissima e prestigiosa carriera, e per via dei suoi noti problemi di salute, il mondo della televisione, ma ciò nonostante, la sua presenza in Rai è costante. Lo scorso primo aprile, ad esempio, aveva scritto ad Alberto Matano, conduttore de La Vita in Diretta, di essere un grande fan del suo programma: “Vincenzo mi ha inviato ieri un messaggio – aveva svelato Matano nell’occasione – per dirmi che ci segue tutti i giorni e ci ha fatto i complimenti per il programma“. Lo stesso Mollica è stato anche la voce narrante del programma “Musica che unisce”, uno show andato in onda su Rai Uno e in cui numerosi cantanti si sono esibiti dalle proprie abitazioni, per una causa benefica: “Un’iniziativa di solidarietà per la Protezione Civile – aveva detto Mollica – un grande racconto in un momento così doloroso in cui è necessario aiutarsi gli uni con gli altri. Beninteso, ognuno da casa sua. Ma, si spera, nelle case di tutti”.