Selvaggia Lucarelli si sfoga sui social e punta il dito contro chi continua ad usare l’espressione “è morto con il coronavirus” anzichè “è morto per il coronavirus” per annunciare i decessi. In Italia, l’emergenza coronavirus è ancora in corso e il numero delle persone morte continua a salire. A farne le spese sono soprattutto le persone più deboli che non riescono a vincere la battaglia contro il nemico invisibile. Selvaggia Lucarelli si lascia così andare ad una riflessione contro chi starebbe sminuendo i decessi delle persone più anziane. Per farlo, Selvaggia Lucarelli racconta quelli che sono stati gli ultimi anni di suo padre che, dopo aver scoperto di avere una malattia, non si è mai fermato, continuando a vivere e a godersi gli affetti. Motivo che spinge la Lucarelli a difendere il tempo delle persone anziane che non vale meno di quello degli altri.
SELVAGGIA LUCARELLI: “IL TEMPO DEGLI ANZIANI NON VALE MENO DI QUELLO DEGLI ALTRI”
Selvaggia Lucarelli racconta una parte della sua vita per commentare la lotta che stanno combattendo tantissimi anziani contro il coronavirus. “Sei anni fa a mio padre è stata diagnosticata una brutta malattia. I sei anni successivi sono stati molte cose. Certo, ospedali, cure, paure, sconforto, perfino conflitti.” – scrive la Lucarelli che, però, non ha mai visto il suo papà gettare la spugna. Anzi: l’ha visto continuare viaggiare, guidare, passeggiare, trascorrere il Natale a Milano con lei e il figlio Leon, ha visto crescere il suo nipotino e restare aggrappato alla vita. Poi, si lascia andare ad una profonda riflessione: “Non accetto, per questo, l’espressione ‘è morto con il Coronavirus’, anzichè ‘per il Coronavirus’. Non l’accetto perchè questo tempo vissuto da mio padre (che non ha il coronavirus per fortuna) e da chissà quanti anziani pieni di acciacchi dopo la scoperta della malattia non conta meno di quello vissuto prima. Non vale meno“, conclude.