Dopo Francesco Totti è stata la volta di un’altro ex della Roma, Daniele De Rossi ad allietarci in questi giorni di quarantena casalinga, così drammatici per l’espandersi dell’emergenza coronavirus. In una lunga intervista concessa da remoto a Sky sport, l’ex capitano giallorosso ha appassionato i suoi numerosissimi fan e tifosi con i racconti della sua quotidianità, lasciando molto spazio a quella che è stata l’ultima avventura dell’ex centrocampista, che lasciato col dolore nel cuore Trigoria, è andato in cerca di fortuna in Argentina, al Boca Juniors.
Proprio raccontando di questo momento particolare della sua carriera e vita, lo stesso De Rossi ha descritto con emozione quei mesi sotto la maglia gialloblu: “Abbiamo perso, abbiamo fatto fatica, ma per come è andata la mia carriera e per la persona che sono io è stato lo scenario giusto per chiudere. Quando ti ritrovi a fare riscaldamento in 5 metri quadrati, o fai lo schizzinoso e dici ‘io qui non gioco’ o ti lasci trasportare dall’ubriacatura degli argentini per questo gioco. Meraviglioso chiudere e conoscere una pagina come quella argentina”.
DANIELE DE ROSSI: IN ARGENTINA PASSIONE PURA PER IL CALCIO
Ma non solo. Nel suo lungo racconto De Rossi si sofferma specialmente sulla sua bellissima avventura in Argentina, dove ha pure chiuso la sua carriera come giocatore, mettendo in evidenza la passione per il calcio che si respira in quella terra e del caloroso tifo dei tutti i tifosi argentini, unico al mondo. De Rossi ha infatti aggiunto: “ L’Argentina è simile all’Italia, vive di passioni per qualunque cosa dal cibo alla musica e poi sfocia nel calcio. E’ un campionato sul quale potremmo discutere tatticamente, ma i calciatori non tirano mai indietro la gamba, neanche in allenamento. Non ho visto un giocatore non dare il 200% di quello che avevano in corpo”. E pure l’ex giallorosso ha raccontato, facendo anche un augurio a tutti coloro che amano il vero calcio: “La cosa più bella è sugli spalti. E’ una cosa che non viviamo più in Italia, non c’è più quella passione pura, disinteressata che vive solo di risultati e si accende per un gol o un tackle. Poi potremmo parlare della Bombonera che è lo stadio più assurdo e clamoroso del mondo. L’augurio che faccio a tutti gli appassionati è di visitarlo almeno una volta durante una partita del Boca”