Il primo trimestre dell’anno vede il proprio saldo in netto territorio negativo. Fatta eccezione per l’asset class obbligazionaria rappresentata dal JPM GBI GL Usd che si distingue per un rialzo di poco superiore ai tre punti percentuali, anche lo stesso comparto Emerging Market Bond registra una significativa flessione prossima alle due cifre (-8,671%). È certo che se al momento i mercati finanziari hanno capitolato attraverso fasi di sell off giornaliero, nel corso dei prossimi mesi è potenzialmente concreto lo scenario di una tendenza ribassista in ottica di medio termine.
L’eventuale alleggerimento sulla componente bond governativa è da monitorare con prudenza poiché, qualora si verificasse nonostante i nuovi stimoli monetari, il tutto comporterebbe un intensificarsi di possibili downside sulla contrapposta asset class azionaria. Appare pertanto fondamentale l’evolversi sul versante monetario da parte delle principali banche centrali e, in Europa, quanto si stabilirà nel corso delle prossime ore in ottica di imminente decisione sull’eventuale intervento a sostegno degli “Stati in difficoltà”.
L’attuale configurazione grafica e algoritmica sul principale benchmark azionario (rif. MSCI World Usd) appaiono orientati a un sell signal con ancora ampi valori ben lontani dalla neutralità. La violazione di area 1.761,09 punti favorirebbe un’ulteriore discesa dei corsi che – con buone probabilità – potrebbe prima arrestare, per successivamente continuare, oltre i minimi di anno finora registrati. Solo il ritorno sopra quota 1.880 agevolerebbe l’inizio di una prima fase di bull back con target (over weekly) oltre i 2.000 punti.
Sull’opposta asset class obbligazionaria, l’indice JPM GBI GL Usd, vede il supporto in corrispondenza di 575,354 punti come principale soglia di alert: un suo cedimento riporterebbe i corsi nuovamente in direzione di soglia 558. Scenario positivo qualora i prezzi oltrepassassero i 585 punti con possibile upside oltre il nuovo primo target mensile.
Relativamente al mercato azionario, come già indicato in precedenza, si evita l’ingresso su singoli sottostanti al fine di poter evitare eccessivi drop sui corsi. Nonostante la generale impostazione ribassista che caratterizza l’intero comparto equity, appare comunque interessante l’attuale impostazione tecnica dell’indice svizzero SMI: i ratios rischio/rendimento attesi appaiono i migliori sull’intero basket azionario.
Sulla componente azionaria Emerging Market, in caso di generalizzato rialzo sui mercati, l’indice cinese (Shangai Composite) potrebbe beneficiare di un riposizionamento da parte degli acquirenti. Da osservare con molta attenzione l’intera area “Americas” che – in ottica ribassista – potrebbe registrare significativi ritracciamenti anche su base giornaliera.
Sul comparto bond governativo, il decennale Usa risulta essere il meglio impostato: nonostante il suo “modesto” obiettivo mensile, la struttura grafica e algoritmica appaiono più robuste in questa delicata fase. In Europa, qualora si trovasse una concreta soluzione per affrontare l’emergenza Covid-19 in corso, il Bund viene privilegiato rispetto al decennale UK mentre il nostro Btp potrebbe essere impiegato mediante operatività intraday poiché oggetto di maggiore volatilità.
Le commodities vedono in prima fila il petrolio come principale sottostante oggetto di maggiori attenzioni da parte degli operatori. Siamo certi che “l’oro nero” vivrà un mese all’insegna di veloci movimenti caratterizzati anche da escursioni daily molto accentuate: è ovvio come sia tutto subordinato ai prossimi appuntamenti che vedranno la Russia come principale attore. Anche se prematuro, si potrebbe azzardare, la riuscita di un possibile accordo che invece recentemente è venuto a mancare. Per tutti coloro che si caratterizzano per un’elevata propensione al rischio, il posizionamento sul petrolio (in ottica long), appare preferibile rispetto al nostro precedente outlook a favore del gas naturale dove comunque rimaniamo ancora positivi anche se consapevoli di essere lontani dalla soglia di price entry.
Per l’ottava in corso l’intero forex verrà osservato in chiave tattica: ci aspettiamo importanti movimenti direzionali sul principale cross Euro/Usd poiché i suoi attuali scambi sembrano anticipare un potenziale incremento di volatilità.
Come indicato, gli imminenti appuntamenti in Europa, catalizzeranno l’attenzione internazionale. Come già dichiarato, vogliamo ribadire come l’attuale strutturazione del Mes non è a nostro modo di vedere auspicabile in prospettiva di un accelerato processo di rilancio economico del Vecchio continente. Confidiamo in un piano – anche se allo stesso Mes riconducibile – caratterizzato da maggiore flessibilità e strumenti di più immediato impiego a favore dell’economie nazionali europee. Oggi non importa soffermarsi sulla forma, ma, unicamente, alla sostanza. Solo così l’Europa, l’Europa unita, potrà affrontare questa nuova, importante e comune sfida.