10 nuove vittime nella notte, 983 i nuovi negativizzati e totale dei contagiati in Veneto che passano agli attuali 9943: sono questi gli ultimi dati aggiornati del bollettino coronavirus 6 aprile reso noto questa mattina alle ore 8 dalla Regione in attesa della conferenza stampa del Governatore Zaia per tutte le ultime novità. I dati seppur “lentamente” ma continuano a crescere dimostrando come purtroppo l’emergenza Covid-19 sia tutt’altro che finita: i nuovi contagiati dal coronavirus da ieri sera sono 181 per un bilancio generale dall’inizio della pandemia che sale a 11.588.
Con le nuove 10 vittime invece il dato dei decessi sale a 664: calano invece i malati in terapia intensiva (322, -5 rispetto a ieri) mentre pazienti in area non critica sono 1.602 (17 in più). Come spiega il Gazzettino, in attesa delle parole di Zaia in conferenza stampa dalla sede della Regione Veneto, i decessi sono stati registrati nell’Azienda Ospedale Università Padova (1), Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona – Borgo Roma (3), Ospedale di Treviso (1), Ospedale di Dolo (1), un morto anche nell’Ospedale di Trecenta, 1 a Jesolo, 1 a Santorso e infine 1 vittima anche a Legnago.
IL BOLLETTINO DI IERI
Se dalla Lombardia e dalla Protezione Civile ieri sono arrivate notizie “tiepidamente” positive sul fronte coronavirus, il bollettino del Veneto aggiornato alla sera prima del 6 aprile ha visto un incremento sia di contagi che di vittime che non lascia tranquillo il Governatore Luca Zaia: in attesa della nuova conferenza stampa a commento del bollettino in uscita questa mattina, ecco i risultati raccolti fino alla sera del 5 aprile. 22 le nuove vittime, con un totale raggiunto di 654 decessi dall’inizio della pandemia: 11407 i contagiati “generali” in Veneto di cui però 9790 attualmente positivi.
Sono 963 i negativizzati virologici mentre in isolamento sono tenute ancora per 19.987 persone: la situazione di massima difficoltà si vive a Verona e Padova dove sono stati registrati la maggior parte dei 461 casi di positività registrati nell’intera giornata di domenica. 148 nuovi casi a Verona ieri ma anche a Padova si soffre come altri 124 contagi più un altro positivo a Vo’ Eugeneo: dei 22 decessi messi a referto dal bollettino del Veneto, 5 sono nel Padovano, 5 in provincia di Vicenza, 4 a Verona, 4 a Venezia e 4 a Treviso. A livello di ricoveri in ospedale, 1585 pazienti sono tenuti in area non critica mentre 327 in terapia intensiva: nessun aumento registrato da sabato, il che è una ottima notizia per l’intero sistema sanitario regionale.
Qui la diretta video Facebook della conferenza stampa del Governatore Zaia
CORONAVIRUS VENETO, IL PUNTO DI ZAIA
«Non mi sento di dire che abbiamo passato “il picco”: certo abbiamo passato “un picco”», ha spiegato il Governatore Zaia nella conferenza stampa a commento del bollettino Veneto di ieri a mezzogiorno; «ma non so dire se ce ne potrà essere un altro, e perché ciò non avvenga, bisogna che i veneti restino a casa. Lo slogan potrebbe essere “se volete uscire di casa, dovere stare in casa”. Una bella notizia: nelle ultime ore sono nati in Veneto 95 bambini». Sul fronte ospedali, dopo i dati letti sui ricoveri e le terapie intensive, Zaia spiega «Oggi ci sono negli ospedali veneti 11.000 ricoverati di cui 2.000 infetti da coronavirus. Curare 9000 persone non ammalate di Covid è stato il successo più grande, anche se non se ne parla molto».
Facendo un resoconto della settimana appena conclusa, Zaia non nasconde che qualche progresso è stato fatto nella riduzione del contagio da coronavirus: «vi avevo detto che questa sarebbe stata una settimana cruciale è lo stata. Ha indicato la direzione: quella di un lento recupero, ma non bisogna abbassare la guardia. Adesso ci aspetta un’altra settimana che sarà determinante. I veneti sono stati la vera medicina del coronavirus, lo dice anche uno studio di Google, basato sui tracciati delle celle telefoniche: si sono dimezzati i flussi di gente in giro, lo dicono i telefonini. Ringrazio i veneti, eccezionali».
Questo significa che dunque la riapertura potrà avvenire a breve? Non esattamente, specifica ancora il Presidente della Regione Veneto «Dobbiamo attendere cosa dirà il Decreto del presidente del Consiglio per capire quale sarà la direzione. In base a quello che dirà decreto, potremo applicare ulteriori restrizioni ma non allargamenti. Questo dice la legge». In ogni caso, conclude il governatore, «mi auguro che il governo decida in anticipo su cosa succederà dopo il 13 aprile, perché solo così noi potremo dare un contributo utile a questa decisione. Ed anche i cittadini devono sapere in anticipo quale sarà il loro futuro dopo il 13 aprile».