A margine della conferenza stampa del Presidente del Consiglio Conte, il Ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli ha spiegato l’entità degli interventi a sostegno delle imprese che il decreto imporrà: “Il Governo ha inteso rispondere a un’esigenza assoluta delle imprese e di tutti i nostri sistemi produttivi, che è quella di poter avere liquidità. L’abbiamo fatta con SACE per le grandi imprese ma il nostro sistema è fatto anche di tante piccole partite IVA, autonomi, professionisti. Per questo mondo di piccole imprese che hanno meno di 500 dipendenti abbiamo rinforzato il fondo centrale di garanzia, con la possibilità di un prestito fino a 5 milioni di euro con lo Stato che si farà garante per il 90% del prestito.” Ma ci saranno anche interventi più immediati: “Ovviamente c’è un bisogno immediato di liquidità anche per i più piccoli, l’artigiano, l’idraulico e il professionista. Fino a 25.000 euro di prestito con 100% di garanzia da parte dello Stato. La procedura di erogazione del credito sarà immediata e priva di vincoli. Abbiamo poi creato un’altra sezione un po’ più ampia in cui garantiamo affidamenti fino a 800.000 euro, garantiti al 90% dallo Stato. Crediamo in questo modo di avere fatto un’operazione molto ampia, la più ampia d’Europa come garanzie prestate dallo Stato, per sostenere la liquidità dei nostri imprenditori, nei quali il Governo ha grande fiducia per la loro capacità di ripartire.” (agg. di Fabio Belli)
SCONTRO TRA PD E M5S
Prima uno scontro, molto acceso, poi nel pomeriggio una bozza di intesa tra Pd e M5s sul Decreto liquidità imprese ne CdM ancora in corso: dopo aver approvato il Decreto Scuola, il Governo si è preso un pausa per dirimere tutti i nodi ancora presenti sul fronte liquidità aziende. La disputa, come già anticipato, riguardava il controllo di Sace: ad oggi sotto CdP (dunque Palermo, dunque M5s), ma con il nuovo Decreto verrebbe guidata dal Mef di Gualtieri (quindi Pd) e su questo punto il Movimento 5Stelle non ci stava e si è opposta. A sbloccare la trattativa l’intervento del Premier Conte che avrebbe garantito – tramite un esborso di 200 miliardi – il sostegno dell’export sotto il controllo della Farnesina (quindi Di Maio, quindi di nuovo M5s): su questo punto di base l’intesa sarebbe stata trovata e il CdM potrebbe essere in dirittura d’arrivo con ulteriore conferenza stampa del Premier Conte alle ore 19 circa.
Secondo fonti del Mef, la bozza ormai prossima all’approvazione vede «Trovata l’intesa sul pacchetto liquidità alle imprese, in grado di mobilitare risorse per oltre 750 miliardi di euro, oltre 400 in più rispetto ai 350 miliardi già previsti nel Dl cura Italia», ribadiscono dall’Ansa mentre sempre per il Decreto Liquidità «si mobilitano 200 miliardi di prestiti con garanzie fino al 90% per tutte le imprese, senza limiti di fatturato». Quella garanzia passa al 100% per le PMI, con questo schema adottato: fino a 25 mila euro non ci sarà alcuna valutazione del merito di credito (ovvero le banche potranno dare via libera al prestito senza attendere l’ok burocratico del fondo di garanzia), dai 25mila agli 800.000 euro saranno garantiti i prestiti per le aziende al 90% dallo Stato e al 10% dai confidi e non ci sarà alcuna valutazione sull’andamento dell’azienda. Infine, per importi fino a 5 milioni di euro la garanzia sarà pari al 90%, anche qui senza valutazione dell’andamento dell’aziendale. (agg. di Niccolò Magnani)
LE NOVITÀ SUL RUOLO DI SACE
Questa mattina arriva in CdM il nuovo Decreto Liquidità Imprese anche se la bozza del testo circolata in queste ore ancora resta piuttosto “vaga” circa diversi passaggi da dirimere ancora all’interno della maggioranza: garantite le ulteriori sospensioni per le scadenze fiscali alle aziende, si discute invece ancora sulle garanzie ai prestiti per le imprese in modo da non farle fallire. Dopo lo scontro tra Pd-Renzi e M5s sul ruolo di CdP, nella notte un’idea di accordo è stato trovato: come spiega l’Ansa, «ad immettere garanzie nei prestiti alle grandi aziende – e occuparsi della valutazioni di solvibilità – sarà Sace che, tuttavia resterà una controllata di Cdp». La dotazione del Fondo di Garanzia per le Pmi salita a 7 miliardi come già anticipato mente la garanzia al 100% senza valutazione del credito è per i prestiti fino ai 25mila euro; per prestiti tra 25mila e 800mila invece la garanzia è al 100% ma con una valutazione della solvibilità.
Sul fronte golden power invece (che si aggiunge al Dl Liquidità Imprese e al Decreto Scuola contenuti nel maxi provvedimento in via di stanziamento del Governo come “anticipo” del prossimo Decreto Aprile) le novità sono emerse questa mattina: «nel decreto ci sarà anche un adeguamento della norma ‘Golden power’, contro le scalate dall’estero», ha spiegato stamane la Ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli, concludendo «Il testo del decreto allarga molto la golden power sia in termini di partecipazione percentual che di settori, ad esempio l’agroalimentare è un settore che non si delocalizza per eccellenza. Stiamo allargando il campo d’azione per impedire scalate ostili alle nostre aziende». (agg. di Niccolò Magnani)
LE NOVITÀ DAL MINISTRO PATUANELLI
Il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli annuncia le misure previste per le piccole e medie imprese che verranno presentate al prossimo Consiglio dei Ministri. Lo fa con un post su Facebook, in cui spiega che sono previsti 7 miliardi per potenziare l’attuale Fondo di garanzia, ma anche prestiti fino a 25mila euro senza valutazione del merito di credito. Ai microfoni del Tg1 aggiunge poi che questi prestiti potranno essere richiesti negli istituti di credito nel giro di qualche giorno. Riguardo alla liquidità, spiega infatti che si tratta di una «emergenza evidente». Per questo non sono stati pensati strumenti nuovi, ma si è deciso di «implementare uno strumento che le banche conoscono bene». Sempre per soddisfare la grande necessità delle imprese, che è la liquidità il Ministero dello Sviluppo economico potenzierà l’attuale Fondo di garanzia per le Pmi, con uno snellimento burocratico, e lo doterà di circa 7 miliardi da qui fino alla fine dell’anno, ma avrà la capacità di generare «circa 100 miliardi di euro di liquidità per le aziende fino a 499 dipendenti».
DECRETO LIQUIDITÀ, PRESTITI IMPRESE: LE MISURE
Il Fondo, grazie a questi interventi, viene trasformato secondo il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli in uno «strumento poderoso a tutela di imprenditori, artigiani, autonomi, a salvaguardia dell’export e di tutti quei settori che costituiscono il cuore pulsante, la spina dorsale del nostro sistema produttivo». Il ministro spiega precisamente come potrà agire il Fondo. Ci sono tre filoni di riferimento: garanzia al 100 per cento per i prestiti fino a 25mila euro, senza alcuna valutazione del merito di credito. C’è poi la garanzia al 100 per cento per i prestiti fino a 800mila euro, con la valutazione del merito di credito. Al 90 per cento invece per i prestiti fino a 5 milioni di euro, ma si potrà arrivare al 100 per cento con la controgaranzia di Confidi e la valutazione del solo modulo economico-finanziario. «Quindi si tiene conto soltanto della situazione finanziaria pre-crisi, senza considerare il modulo andamentale». Ad occuparsi della valutazione delle imprese medio-grandi per il rilascio del 90 per cento di garanzia sarà Sace, società specializzata nel garantire le imprese italiane sul fronte delle esportazioni.
DECRETO LIQUIDITÀ, PACCHETTO MISURE IN CDM
La Sace, secondo quanto riportato dal Fatto Quotidiano, resterà controllata da Cdp e si muoverà per le imprese medio-grandi sullo stesso modello che il Fondo di Garanzia per le Pmi avrà per quelle più piccole. Il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli conclude spiegando che non sono previsti costi di istruttoria della pratica. «Sono ammesse anche le imprese con numero di dipendenti non superiore a 499. L’effetto leva di questo strumento è stimato in 1 a 14 e consentirebbe alle imprese del nostro Paese di avere la liquidità oggi, in questo momento di difficoltà, e di potersi rilanciare domani». Il pacchetto di misure verrà presentato al prossimo Consiglio dei Ministri, che verrà convocato molto probabilmente domani. Stasera infatti ci si dovrebbe limitare a un pre-consiglio. Nella serata di ieri c’era stata un’altra riunione su questo provvedimento di sostegno alle imprese a cui ha preso parte anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.