Un incubo, giorni terribili quelli vissuti da Duffy e raccontati con ulteriori dettagli in una lettera pubblicata sul suo sito. La cantante ha ammesso di essere riuscita a riprendersi solo grazie all’aiuto di una psicologa che le è stata vicino per molti giorni. “Per le prime otto sedute non riuscivo a guardarla negli occhi, il contatto visivo era una cosa che proprio non riuscivo a mantenere – ha scritto – Dopo, non vedevo nessuno per settimane e settimane, restavo da sola. Mi toglievo il pigiama, lo bruciavo e ne mettevo uno nuovo. I miei capelli si riempivano di nodi perché non li spazzolavo. Alla fine li ho tagliati del tutto”, si legge ancora nello sfogo. In conclusione, Duffy ha spiegato perché ha deciso di raccontare tutto pubblicamente: “Scrivo questo perché viviamo in un mondo che ci ferisce e non mi vergogno più del fatto che qualcosa mi abbia ferita profondamente”. (Aggiornamento di Anna Montesano)
Duffy, i dettagli dell’incubo: “Drogata al ristorante, poi rapita e..”
Ha lasciato tutti di stucco Aimee Anne Duffy quando alcuni giorni fa ha spiegato di essere sparita dalle scene per aver vissuto ripetuti stupri. La cantante ha deciso di aggiungere nuovi dettagli e con una nuova lettera pubblicata sul suo sito ha spiegato che tutto ha avuto inizio nel giorno del suo compleanno. “Sono stata drogata al ristorante, e poi sono stata drogata ancora per quattro settimane e portata in un altro paese – ha iniziato a raccontare- . Non mi ricordo essere salita sull’aereo. Sono stata messa in una stanza d’albergo e il carnefice è tornato e mi ha stuprata. Mi ricordo il dolore e il tentativo di rimanere conscia dopo che era successo”. La cantante ha svelato di non aver mai avuto modo di guardare il suo rapitore in volto e di aver temuto che potesse ucciderla. “Ho pensato di scappare nella città più vicina mentre dormiva, ma non avevo soldi e avevo paura che avrebbe chiamato la polizia, lui, e forse mi avrebbero considerata una persona scomparsa”, ha ammesso.
Duffy svela nuovi dettagli shock sul suo rapimento e sulle violenza subite
Duffy è riuscita a tornare a casa soltanto dopo settimane di incubo e violenza. “Sono tornata in aereo con lui, – si legge nella sua lettera – . Sapevo che ero in pericolo di vita, lui mi aveva detto in modo velato che mi voleva uccidere. Con le poche forze che avevo, il mio istinto mi diceva di correre, correre e trovare un posto dove vivere e dove lui non mi avrebbe trovata”. E aggiunge “Mi ricordo solo del viaggio nel paese straniero e della mia fuga nei giorni successivi.”. Dopo qualche tempo è riuscita ad avere contatti con una psicologa esperta in violenza sessuale che l’ha aiutata: “La prima persona a cui ho raccontato tutto è stata una psicologa, mesi dopo, un’esperta inglese di trauma e violenza sessuale. – ha spiegato – Senza di lei potrei non avercela fatta. Dopo l’esperienza sono stata ad alto rischio di suicidio. Lei mi ha conosciuta, mi ha visto come una persona, ha imparato cose su di me e mi ha capita. L’ha fatto in modo molto gentile”, ammette la cantante 35enne.