Nel decreto liquidità presentato dal governo in conferenza stampa c’è la sospensione ulteriore delle scadenze fiscali. La conferma arriva dalle parole del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: «Abbiamo adottato importanti misure fiscali con sospensione di vari pagamenti, di ritenute e contributi, per i mesi di aprile e maggio». Nel merito è intervenuto anche il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. Parlando dell’intervento a sostegno del sistema produttivo, ha confermato che «si affianca al differimento delle scadenze fiscali». La sospensione dei versamenti di ritenute, Iva, contributi e premi asssicurativi per quanto riguarda aprile e maggio viene però ancorata al parametro dei ricavi o compensi e al calo. Questo vuol dire, come riportato dal Sole 24 Ore, che per imprese, autonomi e professionisti sotto i 50 milioni di euro di ricavi o compensi la sospensione scatterà se il calo è stato del 33% per marzo e aprile rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Per quelli sopra i 50 milioni la sospensione invece sarà condizionata a una riduzione del 50% sempre negli stessi mesi e sempre nel confronto rispetto all’anno scorso. Infine, i versamenti sospesi dovranno essere effettuati in un’unica soluzione nel mese di giugno 2020 o in 5 rate mensili di pari importo a decorrere dallo stesso mese. (agg. di Silvana Palazzo)
VERSAMENTO IVA E IRPEF 16 APRILE VERSO PROROGA
Le scadenze fiscali tornano d’attualità durante l’emergenza coronavirus, del resto il governo con la proroga aveva semplicemente rinviato la questione. Dunque, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il consueto scadenzario mensile, anche se sono previsti muovi rinvii. Il decreto legge “Cura Italia”, entrato in vigore il 17 marzo, ha prorogato quelle scadenze fiscali che cadono nel periodo tra l’8 marzo 2020 e il 31 maggio 2020, ma facendo delle differenze a seconda delle aziende. Quelle con sede nella prima zona rossa e quelle operanti in specifici settori da tutelare, insieme a quelle con un fatturato inferiore a 2 milioni di euro nel 2019, possono pagare quanto dovuto in un’unica soluzione entro maggio 2020 oppure in 5 rate di pari importo entro ottobre 2020. Le altre aziende, quelle non rientranti nelle prime due categorie sopraccitate, hanno invece dovuto pagare al Fisco quanto dovuto entro il 20 marzo, ma senza sanzioni in caso di ritardo. Ora si attende il decreto di aprile, non solo per le nuove misure economiche a sostegno di imprese e famiglie, ma anche per la proroga delle scadenze fiscali di questo mese e di maggio.
SCADENZE FISCALI 16 APRILE, NUOVO RINVIO
In attesa del decreto di aprile, con i nuovi rinvii delle scadenze fiscali, bisogna attenersi allo scadenzario che è stato pubblicato dall’Agenzia delle Entrate. Ebbene, il termine più preoccupante è quello del 16 aprile, giorno in cui è prevista la liquidazione IVA per i soggetti mensili. Quindi, a meno che non arrivino altre istruzioni, dovrà essere eseguito il versamento tramite modello F24 e usando il codice tributo 6003. Ma entro il 16 aprile vanno eseguiti anche i versamenti Irpef delle ritenute alla fonte e dei contributi INPS relativi al mese di marzo. Invece per i contributi di colf e badanti, il versamento è stato prorogato col decreto “Cura Italia” al 10 giugno 2020. Ma tra le scadenze fiscali c’è pure il pagamento del bollo delle fatture elettroniche del primo trimestre, che va effettuato entro lunedì 20 aprile. Il 30 aprile è invece previsto un altro versamento, quello del canone Rai, nello specifico la seconda rata, pari a 23,93 euro. Discorso differente per la dichiarazione IVA, che va fatta entro il 30 giugno, così come l’invio degli elenchi Intrastat e l’esterometro.
FEDERICO D’INCÀ “NUOVO RINVIO DELLE SCADENZE FISCALI”
Ma il calendario dell’Agenzia delle Entrate per le scadenze fiscali è destinato a cambiare. Lo ha anticipato Federico D’Incà, ministro per i Rapporti col Parlamento. Intervenuto ai microfoni di Sky Tg24, ha anticipato alcuni aspetti del nuovo decreto, spiegando che arriverà «prima delle scadenze del 16 aprile, perché le aziende si ritroveranno di fronte a nuove scadenze fiscali». E quindi l’intenzione del governo è di arrivare a quelle scadenze «con un nuovo decreto che permetta di poter sospendere e rinviare, aiutare per il mese di aprile le partite iva, gli autonomi, le tante aziende che hanno bisogno di fondi di garanzia per guardare al futuro con sicurezza». Non resta quindi che aspettare. «Lo Stato c’è. Saranno almeno altri 25 miliardi di euro, mi auguro che possiamo avere ancora più risorse disponibili», ha concluso D’Incà.