Anche in epoca di Coronavirus gli attacchi a Matteo Salvini non si placano. Più in generale potremmo dire che, purtroppo, “politicizzare” qualunque cosa, fosse anche una pandemia, resta un esercizio piuttosto diffuso nel nostro Paese – e non solo – questo a prescindere da bandiere e fazioni, visto che la cosa si verifica qualunque sia la parte in causa. Fino a qui la riflessione, comunque triste visto che si vorrebbe sempre parlare di solidarietà o comunque “rispetto”; visto che però il tema sarebbe troppo ampio, passiamo subito ai fatti: la proposta di Salvini di aprire le chiese per Pasqua evidentemente non è andata giù a parecchie persone, lo avevamo visto nei giorni scorsi ma oggi c’è una nuova puntata con protagonista Gabriele Rubini, che tanti conoscono come Chef Rubio. In questi panni è diventato famoso come cuoco su DMAX, facendosi notare per la sua “veracità”; ora l’ha usata per un attacco nei confronti del segretario della Lega.
CHEF RUBIO VS SALVINI, ATTACCO CONTRO IL LEADER DELLA LEGA
Nello specifico, Chef Rubio ha ritwittato un post dell’account jean- jacques roussò che, come ben si può capire dal nickname, è un profilo-parodia. Il tweet fa notare che a chiedere la riapertura delle chiese per Pasqua sia “un pluridivorziato, uso a strusciarsi ubriaco alle cubiste” e via con la lunga lista delle “malefatte” di Salvini, tra cui la frequentazione di “ultras spacciatori”, l’adorazione delle armi e altro ancora. Sarebbe già stato chiaro così, ma lo chef ha voluto metterci del suo: e dunque, il retweet è stato preceduto da un messaggio personale piuttosto forte – apostrofandolo con “coglionazzo” – nel quale dice di come l’account abbia “sintetizzato la tua esistenza in 240 caratteri”. Anzi, secondo Rubini il profilo sarebbe anche manchevole di qualche “viziuccio”. Il tutto accompagnato dai consueti hashtag; poi però chef Rubio ha voluto andare oltre, chiedendo a Salvini se sia più “per il candelabro a sette braccia o pe’r cuore sacro de Maria”, giocando con i simboli religiosi.
Chef Rubio, non contento, ha postato un video di YouTube (risalente a parecchi anni fa) nel quale si sente Salvini bestemmiare. “Quando ancora non credeva nella ‘vergine’ Maria e nella merce”. Ci sarebbe tanto da dire anche su quelle virgolette a racchiudere la parola “vergine”: Chef Rubio – non certo nuovo ad attacchi nei confronti di Salvini, anzi – può esprimere le sue opinioni ma vorremmo chiedergli se la critica nei confronti di una proposta (giusta o sbagliata che sia) c’entri davvero con i Vangeli e il cattolicesimo, e anche se il passato del leader della Lega possa davvero avere un peso. Perché diciamola tutta: sembra di capire che la tesi sia che se hai frequentato ultras e spacciatori, sei divorziato e hai bestemmiato in passato, non possa più frequentare le chiese o parlare di esse. Ma allora, se è un problema di coerenza o sbagli, probabilmente nessuno sulla faccia della terra potrebbe più parlare di nulla. Se non, appunto, per darsi addosso: cosa che purtroppo accade ancora oggi.