Era stato ampiamente anticipato dal Governo ma da ieri è novità confermata: il Premier Conte ha deciso per un aumento consistente del “Golden power” sugli asset strategici per evitare pericolose “scalate” estere approfittando della crisi generata dal coronavirus. Come abbiamo già spiegato in questo focus approfondito qualche giorno fa (QUI TUTTI I DETTAGLI), la disciplina del golden power fu introdotta dal governo Monti attraverso il decreto legge del 15 marzo 2012 (e poi potenziato) e fa riferimento alla possibilità da parte del governo italiano di poter esercitare poteri speciali allo scopo di salvaguardare settori strategici e di interesse nazionale.
Con il maxi Decreto Liquidità Imprese (assieme al Dl Scuola approvati ieri in CdM) il Governo punta a fornire da un lato una maggiore capacità di spesa alle aziende colpite dalla crisi Covid-19, dall’altro però tende a rafforzare i poteri speciali nei settori di rilevanza strategica. Se dalle opposizioni si alza un coro di polemica sulla scelta di Conte («L’estensione della golden power è un tema importantissimo, noi abbiamo depositato una proposta il 5 marzo, cioè un mese fa. Secondo me, quindi, il governo ci è arrivato tardi», ribadisce Giorgia Meloni questa mattina), nell’esecutivo c’è soddisfazione per aver lanciato lo strumento utile per proteggere i “gioielli” italiani nei settori strategici interni ed esteri. Nello specifico, tramite tale “Golden power” il Governo potrà opporsi all’acquisto/cessione di determinate partecipazioni o comunque dettare condizioni specifiche per delibere aziendali negli asset strategici.
GOLDEN POWER, COSA DICE IL DECRETO DEL GOVERNO
«Le norme approvate, al fine di rafforzare nell’attuale contesto di emergenza epidemiologica la disciplina dei poteri speciali nei settori di rilevanza strategica
», si legge nel Decreto Liquidità Imprese presentato dal Governo sul proprio portale istituzionale. I settori interessati sono scritti nero su bianco dall’esecutivo, in attesa che venga approvato il tutto in Parlamento: «ampliamento dell’ambito di intervento oggettivo della disciplina golden power ai settori di rilevanza strategica del Regolamento europeo n. 452/2019», con il quale si consente di sottoporre alla preventiva autorizzazione dello Stato sulle operazioni rilevanti relative «ai settori finanziario, creditizio e assicurativo, alle infrastrutture e tecnologie critiche, tra cui l’energia, i trasporti, l’acqua e la salute, alla sicurezza alimentare, all’accesso a informazioni sensibili, compresi i dati personali, all’intelligenza artificiale, la robotica, i semiconduttori, la cibersicurezza, nonché le nanotecnologie e le biotecnologie».
Non solo, il Governo Conte con il nuovo decreto che anticipa di fatto il Dl Aprile dei prossimi giorni (una “riedizione” del Cura Italia per il mese di aprile, ndr) estende fino al 31 dicembre 2020 il campo di applicazione del “golden power” anche per operazioni «intra-europee che richiederanno la preventiva autorizzazione del Governo, nel caso di acquisizione del controllo di asset rientranti nei settori sopra descritti; nel caso di operazioni extra-europee, l’ampliamento, sempre transitorio, riguarderà anche le acquisizioni di partecipazioni superiori al 10% da parte di soggetti non appartenenti all’Unione europeo, se superiori alla soglia di un milione di euro». La novità rispetto ai “consueti” settori considerati strategici in “tempo di pace” è che ora gli asset decisivi diventano quello alimentare, sanitario e assicurativo proprio come effetto della pandemia da coronavirus.