Papa Francesco nel corso dell’Udienza Generale affronta lo spinoso “dilemma” del male e del dolore “permesso” da Dio nel mondo: «perché non agisce? Sono domande che ci poniamo su Dio e lui ci aiuta a rispondere nel Mistero della Passione di Suo Figlio in questi giorni Santi». Dopo l’accoglienza trionfale nella Domenica delle Palme, la gente si aspettava un Messia potente e trionfante con la Spada, e invece ne arriva uno mite e di cuore che perdona e che ha misericordia. È proprio la folla a gridare “che sia crocifisso”».
Ma Cristo è venuto a trionfare sul male, sulla morte e sul dolore: dall’Udienza alla Santa Messa da Capella di Casa Santa Marta questa mattina, l’omelia si è incentrata sulla figura di Giuda che nella Cena Domini di domani sera tradirà il Figlio dell’Uomo. «Mercoledì Santo è chiamato anche “mercoledì del tradimento”, il giorno nel quale si sottolinea nella Chiesa il tradimento di Giuda. Giuda vende il Maestro. […] Il cuore di Giuda, inquieto, tormentato dalla cupidigia e tormentato dall’amore a Gesù – un amore che non è riuscito a farsi amore – tormentato con questa nebbia, torna dai sacerdoti chiedendo perdono, chiedendo salvezza».
Papa Francesco conclude la celebrazione invitando ciascuno a riflettere sul proprio “piccolo Giuda interiore”: «ognuno di noi ha dentro di sé nell’ora di scegliere: fra lealtà o interesse. Ognuno di noi ha la capacità di tradire, di vendere, di scegliere per il proprio interesse. Ognuno di noi ha la possibilità di lasciarsi attirare dall’amore dei soldi o dei beni o del benessere futuro. “Giuda, dove sei?”. Ma la domanda la faccio a ognuno di noi: “Tu, Giuda, il piccolo Giuda che ho dentro: dove sei?”».
VERSO IL TRIDUO PASQUALE
Nell’introduzione alla Santa Messa dalla Cappella di Casa Santa Marta ieri Papa Francesco ha fatto una lieve “eccezione” rispetto a questi ultimi giorni, non dedicano spazio alla pandemia da coronavirus ma per un valido e calzante motivo: con l’avvicinarsi della Pasqua del Signore e con l’accanimento ingiusto subito dal Figlio di Dio di cui ancora oggi si fa memoria nella Passione, il Santo Padre ha voluto dedicare un pensiero al Cardinale Pell assolto da ogni accusa infamante di pedofilia nella sua terra d’Australia dopo anni di processi e attacchi. «In questi giorni di Quaresima abbiamo visto la persecuzione che ha subìto Gesù e come i dottori della Legge si sono accaniti contro di lui: è stato giudicato sotto accanimento, con accanimento, essendo innocente. Io vorrei pregare oggi per tutte le persone che soffrono una sentenza ingiusta per l’accanimento» ha letto Papa Francesco prima della Santa Messa, riferendosi pur indirettamente a quanto patito dall’ex capo tesoriere del Vaticano.
Appuntamento intanto anche oggi alle ore 7 – e sempre in diretta tv su Rai 1 e video streaming sui canali di Vatican News – con la nuova celebrazione eucaristica in piena metà della Settimana Santa: da domani comincia il Triduo Pasquale che si concluderà domenica con la grande festa cristiana per la Resurrezione del Cristo, quest’anno pesantemente segnato dalla condizione di difficile quarantena cui è sottoposta l’intera comunità oltre al dolore per le tante vite spezzate dal coronavirus.
PAPA FRANCESCO, SANTA MESSA E UDIENZA GENERALE
Come ribadito nell’omelia centrale della Santa Messa di ieri, «Pensiamo oggi a Gesù, il servo, fedele nel servizio. La sua vocazione è servire, fino alla morte e morte di Croce (cf. Fil. 2,5-11). Pensiamo a ognuno di noi, parte del popolo di Dio: siamo servi, la nostra vocazione è per servire, non per approfittare del nostro posto nella Chiesa. Servire. Sempre in servizio. Chiediamo la grazia di perseverare nel servizio. A volte con scivolate, cadute, ma la grazia almeno di piangere come ha pianto Pietro». Dopo la Messa da Casa Santa Marta alle ore 7, l’agenda di Papa Francesco vede come ogni mercoledì l’Udienza Generale con l’ultima catechesi di Quaresima prima della Santa Pasqua del Signore: appuntamento alle ore 9.30, come sempre in diretta video streaming e tv dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico che ormai il popolo dei fedeli si è abituato a conoscere. «Se abbiamo ascoltato la sete del bene che abita in noi e siamo consapevoli di vivere di misericordia, inizia un cammino di liberazione che dura tutta la vita e conduce fino al Cielo. È un lavoro serio, un lavoro che fa lo Spirito Santo se noi gli diamo spazio perché lo faccia, se siamo aperti all’azione dello Spirito Santo» raccontava Papa Francesco solo una settimana fa nella precedente Udienza Generale dedicata alla sesta beatitudine, quella che promette la visione di Dio e che ha come condizione la «purezza del cuore».
In attesa della Passione e delle sofferenze della Croce per salvare l’umanità dalla morte e dal dolore, il Papa invita così ogni singolo cristiano alla conversione del cuore: «nelle prove e nelle purificazioni della vita – e questa opera di Dio e dello Spirito Santo porta a una gioia grande, a una pace vera. Non abbiamo paura, apriamo le porte del nostro cuore allo Spirito Santo perché ci purifichi e ci porti avanti in questo cammino verso la gioia piena».