Prima le aziende, poi i cittadini (dal 4 maggio): è questa la road map che il Governo avrebbe improntato all’interno del fitto lavoro con il Comitato Tecnico Scientifico iniziato ieri. La “fase 2” diventa ogni giorno sempre più essenziale per un’economia (e una società) insofferenti alla quarantena e alle chiusure: il vero punto di svolta però, occorre saperlo fin da adesso, è che le abitudini degli italiani dovranno cambiare radicalmente e per un bel po’ di tempo. «Non possiamo rischiare che la curva dell’epidemia si alzi di nuovo, perché non possiamo permetterci di ripartire da capo», dirà Conte – secondo la retroscenista del Corriere della Sera Fiorenza Sarzanini – nel prossimo Dpcm che dovrà emettere dopo Pasqua.
Privilegiare smart working, code praticamente per tutto (come visto in questo mese per farmacie e spesa) e laddove possibili turni da rispettare: per andare dal parrucchiere, nei centri estetici o in altri luoghi con contatto diretto e ravvicinato, «sarà invece necessario prendere appuntamento in modo da essere soltanto in due per stanza: lavoratore e cliente». Quasi certo le scuole chiusa fino a settembre e ipotesi tracciamento che aumenta sempre più: ci potrà essere un’app da scaricare (ma su base volontaria e anonima) che con il Bluetooth sarà in grado di rilevare i codici degli smartphone che si è incrociati per strada. Laddove vi sia una positività al coronavirus, gli altri cittadini verranno avvisati in maniera anonima «senza che l’informazione sull’identità del malato possa essere ricostruita», concludono le anticipazioni del Corriere. (agg. di Niccolò Magnani)
LE TAPPE PER LA FASE 2
La Fase 2 in Italia è pronta ad iniziare. Giuseppe Conte l’aveva detto in conferenza stampa, un mese di quarantena inizia a dare i suoi primi frutti e con la curva del contagio in costante calo, si inizierà anche nel nostro paese a pensare come uscire gradualmente da lockdown. Il Presidente del Consiglio aveva chiesto aiuto al comitato tecnico scientifico che sta seguendo l’emergenza passo passo con il Governo da quando è iniziata: agli scienziati spettavano le indicazioni che il Governo avrebbe dovuto seguire per iniziare a portare fuori il Paese dall’emergenza. “Bisogna ripartire, indicateci le regole,” aveva chiesto Conte, col Governo che dovrà stilare il nuovo Dpcm in vigore da dopo il weekend di Pasqua. I dati sul contagio da coronavirus sono incoraggianti ma la protezione civile e i medici predicano la massima prudenza, una prima riunione tra il comitato scientifico e gli esponenti del Governo ha stabilito come questi passi graduali saranno compiuti: prima si rimetteranno in moto le aziende, solo successivamente i cittadini.
FASE 2, RIAPRIRE L’ITALIA: UNA STRATEGIA IN 5 PUNTI
Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha illustrato la strategia sanitaria e assistenziale basata su 5 punti che dovrà accompagnare, gradualmente, la fuoriuscita dal lockdown. Speranza ha ricordato: “Il Paese sta ancora attraversando una fase di emergenza, ma la curva sembra essersi stabilizzata e cominciamo ad avere segnali positivi. Ora possiamo ragionare di una fase due, ma sempre in un approccio di massima prudenza, cautela e gradualità.” Prudenza che, secondo Giuseppe Conte, non dovrà però inchiodare il Paese ad un immobilismo senza uscita: una volta stabilite le misure sanitarie necessarie per poter agire nella massima prudenza, sarà fondamentale rimettere in moto il motore del Paese, come ricordato dal Ministro Speranza nella riunione svolta: “Dobbiamo iniziare a predisporci per qualche misura di allentamento, perché il lockdown non può durare troppo a lungo e la sospensione dell’attività economica va contenuta il più possibile. Per ripartire bisogna definire nuove modalità di organizzazione della vita sociale e lavorativa, così da poter allentare le misure e predisporre la riaccensione dei motori del Paese. Conte ha chiesto al CTS un ulteriore sforzo per individuare questi nuovi modelli di organizzazione sociale ed economica, sempre però in un’ottica di massimo rigore e precauzione.“