Lunga e “forte” intervista quella che Flavio Briatore ha rilasciato a Chi, parlando dell’emergenza Coronavirus e, in particolar modo, della ripresa che necessariamente dovrà avvenire. L’imprenditore ha toccato soprattutto questo tema (già affrontato nei giorni scorsi), di fatto lanciando un attacco contro il Governo. Dalla cattiva informazione al piano per ripartire, Briatore ha accusato Giuseppe Conte di non avere il polso della situazione e ha detto a chiare lettere che l’uomo giusto per affrontare l’Europa è Mario Draghi: “Devono dargli poteri immediatamente, altrimenti le vittime non saranno soltanto per il virus”. Nelle parole dell’imprenditore sono sottintesi i suicidi per fame e debiti, “ma nessuno ne parla”. L’argomento centrale è che servono soldi, e servono subito perché dopo il periodo in cui i lavoratori (tanti) sono stati messi in cassa integrazione si rischia che “chi si ritroverà disoccupato, chi perderà anche il lavoro in nero, chi fallirà andrà ad aggiungersi alle schiere dei già troppo disoccupati”.
Per evitare questo rischio, Flavio Briatore ha le idee chiare e lo ha riassunto in un esempio che lo riguarda direttamente. Ha parlato dei 14 locali di sua proprietà che attualmente sono chiusi per l’emergenza Coronavirus: “Per riaprire ho bisogno di 2 milioni di euro e lo Stato me li deve dare subito”, e la restituzione dovrebbe avvenire nell’arco di 30 anni. Un sistema con il quale l’imprenditore riuscirebbe a far tornare a lavorare i dipendenti che ha messo in cassa integrazione, facendo ripartire tutto. “Inoltre devono trasferire fondi accreditandoli via smartphone ai cassaintegrati e anche ai lavoratori ‘in nero’ delle piccole aziende”, con particolare riferimento al Sud. Di fronte alla possibilità che qualcuno possa approfittarne (ne abbiamo parlato riferendoci ai buoni spesa) niente carcere ma un provvedimento anche più drastico, ovvero la confisca dell’azienda.
Flavio Briatore non usa mezze misure insomma: per lui lo Stato sbaglia. L’accusa a Conte è anche sulla cattiva comunicazione della crisi che ha spinto migliaia di persone a migrare verso Sud (o Montecarlo, per chi poteva permetterselo), ma anche riguardo le parole sulla ripresa. Che ha anticipato: per Briatore avverrà in maniera graduale, per esempio in un ristorante potrà entrare meno della metà dei coperti totali e i licenziamenti della forza lavoro saranno inevitabili. “E Conte va in tv a dire ai calciatori che non possono giocare? Ma di che parliamo? Lo Stato deve tirare fuori i soldi!”. Ma ci sono accuse anche al ministro X Speranza che non avrebbe avvisato subito gli italiani, dopo il messaggio di allarme della OMS. “All’ultima fiera del gelato lo stand di Wuhan era accanto a quello di Codogno. Ma come hanno potuto?”, e in più il noto problema delle mascherine acquistate tardivamente, “intanto la gente già moriva”.